Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Grande film, fa sorridere e riflettere
Ancora un'altra magia del gigante comico Totò,diretto magistralmente da Mastrocinque,il suo personaggio è Esposito, una comparsa teatrale finita in manicomio.Allo psichiatra, racconta la storia della sua vita,quella che definisce un'odissea, fatta di soprusi e di vessazioni di ogni genere e illustra la sua visione del mondo,la sua draconiana concezione dell'umanità, che a dispetto della semplicità con cui appare, è in sostanza una profonda analisi sul comportamento degli esseri umani e sul modo di stare al mondo.Li divide in due categorie: gli "uomini", che costituiscono la maggior parte della gente,sono i semplici, i buoni, deboli ma sostanzialmente onesti e poi di contro " i caporali"cioè gli oppressori, i prevaricatori, quelli che approfittando di una divisa o di un ruolo di comando, se ne servono per esercitare la prepotenza sugli altri, per angariare o tormentare, un tempo quando la naia era obbligatoria, nell'esercito il ruolo del "caporale" era il più infame, in quanto era sì un tapino,ma per ordini superiori, poteva decidere, seppure momentaneaente,talvolta anche per un giorno, sul conto di commilitoni suoi pari, compagni di sventura ed allora si scatenavano vendette personali e rappresaglie.Paolo Stoppa interpreta tutti i "caporali"che incontra Totò: il direttore del teatro, il soldato fascista, il criminale nazista, l'ufficiale americano, il giornalista senza scrupoli e l'imprenditore lombardo.Un campionario di umanità variegato, ma che ha come denominatore comune, la tendenza sadica, perfida e meschina, a sottomettere e a soggiogogare i più fragili.
Lezione di vita per un film che fa sorridere ma soprattutto riflettere.
Menzione speciale per Paolo Stoppa,grande attore di cinema e di teatro.
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