Regia di Pavel Parkhomenko vedi scheda film
Discreto biopic sulla vita di Jurij Gagarin.
Il 12 aprile 1961, alle 9.07, ora di Mosca, dalla base spaziale di Bajkonur in Kazakistan, decollava la Vostok 1, prima navicella spaziale della storia, con a bordo equipaggio umano, in sostanza una sola persona.Per la durata di 88 minuti compì un'intera orbita ellittica attorno alla Terra, per poi rientrare dopo 108 minuti dal decollo, catapultando a terra l’eroico pilota, che scese lentamente con il paracadute. Era trionfalmente cominciata l'era delle missioni celesti. All'interno della capsula, manovrata da Terra,ma provvista anche di una consolle manuale, in caso di necessità, c'era l'uomo che in seguito sarebbe stato ribattezzato il "Cristoforo Colombo dei cieli": il pilota sovietico appena 27enne, Jurij Gagarin, che fu immediatamente decorato con la più alta onorificenza, quella di eroe della Unione sovietica. Il film di Pavel Parkhomenko, ripercorre in dettaglio, la sua epica storia, che ci racconta l'uomo dietro il mito. Yuri Gagarin Nel 1955 seguendo la sua passione, si era iscritto a un aeroclub, dove aveva effettuato il primo volo della sua vita. La sua ardente inclinazione per questa attività, lo indusse ad iscriversi a una scuola di aeronautica, dove si distinse per il suo straordinario talento, dunque entrò a far parte dell'aviazione sovietica, si diplomò con grande profitto nel 1957 presso l'Accademia aeronautica sovietica di Orenburg. Le sue doti fisiche e psicologiche apparvero subito fuori dal comune, se ne accorsero i suoi superiori, che gli consentirono di collaudare sofisticate apparecchiature di volo e affrontare test di grande difficoltà. Fu selezionato, insieme ad altri venti per partecipare al programma russo, che doveva portare il primo uomo nello spazio. Le dure prove lo misero in competizione con German Titov, ma il carattere mite di Jurij, non alimentò la rivalità e i due divennero amici. Gagarin fu alla fine il cosmonauta prescelto. Il film procede su due livelli narrativi, il primo è un resoconto del lancio e si conclude con l’ atterraggio,accanto ad una fattoria dove una fattrice attonita, si allontana incredula e spaventata con la figlia. Nel secondo invece, attraverso vari flashback, veniamo a conoscere la vita privata e quella militare, dell’audace cosmonauta. Figlio di una contadina e di un falegname, non venne per niente incoraggiato dalla famiglia, nella sua folgorante carriera, soprattutto il padre non vedeva di buon occhio il suo trasferimento in città, avrebbe preferito che restasse con lui ad aiutarlo nel suo lavoro. Ma Jurij coltivava ben altri progetti. Al momento della storica impresa, il papà si trovava in una bettola, dove tutti i compaesani presenti si affannavano a riempirlo di auguri e complimenti, mentre lui si schermiva, infastidito ritirandosi nella sua baita. La moglie di Jurij, già madre di due figli, non credeva alle sue orecchie, quando giunse la notizia alla radio, Jurij era un abilissimo e coraggioso pilota, ma anche un affettuoso marito e padre. Grazie al buon montaggio, lo stacco tra i vari passaggi temporali,non penalizza la narrazione, mantenendo sempre vivo l'interesse e mostrandoci diversi lati del carattere di Jiuri, tecnicamente efficaci le buone sequenze spaziali, caratterizzate da riusciti effetti speciali,poi una colonna sonora adeguata e le buone prove attoriali del cast, in primis quella del protagonista ,rendono il film, un discreto omaggio alla figura di Gagarin. Unico neo forse un tantino di retorica nazionalista
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