Regia di Tom Harper vedi scheda film
Il primo film, The Woman in Black, si rivelò un'ottima ghost story capace d'affascinare grazie all'ottima ricostruzione dell'epoca (fine XIX secolo) e al chiaro tentativo di rifarsi a una costruzione della tensione e della paura propria del cinema horror classico. Un cinema fatto di ombre e sospiri, il tutto avvalorato da un cosciente uso delle musiche. Con questo sequel la storia si sposta negli anni '40, ma la formula poco cambia. Dei pregi del primo film, L'angelo della morte ne condivide l'ottima messa in scena e le atmosfere gotiche. Purtroppo i meccanismi coi quali si cerca di arrivare allo spavento mancano di originalità, essendo presi tali e quali dal film precedente. Ciò non toglie che rimanga una ghost story molto british inconfutabilmente affascinante. Però se ne poteva fare a meno.
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