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Siamo tutti inquilini

Regia di Mario Mattòli vedi scheda film

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La recensione su Siamo tutti inquilini

di zombi
8 stelle

un film così rimette in pace con tutti e soprattutto con tutto(e parlo dei telegiornali che bisognerebbe proprio proibirsi di guardare). la suadente voce di stefano sibaldi ci introduce in questa piccola storia ambientata nel microcosmo di un condominio signorile nella capitale. sotto ogni tetto, ci dice sibaldi, ci sono famiglie con le loro miserie e le loro allegrie. anna(la splendida annamaria ferrero, con un viso che avrebbe meritato tanto, tanto, tanto di più)ha ereditato l'appartamento dalla signora presso cui prestava servizio come cameriera. ma naturalmente con il suo lavoro al bar non può certo mantenere un appartamento come quello. allora il cattivone della nostra storia, il dentista dello stabile che fa anche l'amministratore che se fosse per lui i poveri e chi ha più di sessant'anni magari, con piglio da gerarca di seconda fila, chissà che fine farebbe far loro, si attiva per toglierle al più presto la casa... il film si può definire un'innocua commedia di costume in costume, dove già gli anni cinquanta del novecento italiano, possono essere ritenuti tranquillamente film in costume dove si poteva benissimo vivere senza cellulari o computer e nemmeno s'immaginava cosa potesse voler dire. il portierato dove tutto un mondo si condensava, confinava e passava. aldo fabrizi, attore di una squisita simpatia anche quando non lo era, con di spalla e sulle spalle quel gran attore di peppino de filippo che ha saputo innalzare il ruolo di spalla a comprimario da titolo. la bellezza triste della ferrero, la ruspante mascolinità di arena(un pò relegato in effetti) e un caratterista come alberto talegalli nel ruolo del venditore di uova umbro che sul momento mi viene da accostare ai ruoli che interpreta enzo salvi nelle cinepanettonate. la macchietta era un pezzo d'italia, per chi magari l'italia non poteva girarsela. erano film d'intrattenimento dove ci s'impegnava a cotruire una storia, che anche se esile, ci s'industriava per infarcire il tutto con talento e creatività e  non con una barzelletta scadente e due peti e le solite ronda di corna esotiche(grazie boris!!!). 

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