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Siamo ricchi e poveri

Regia di Siro Marcellini vedi scheda film

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La recensione su Siamo ricchi e poveri

di mm40
2 stelle

Rino e Lucia, due giovani di estrazione proletaria, si amano; la passione per il canto porta lui a incontrare una donna che cerca di spezzare la sua unione con lei. Ma la malattia della madre di Rino riavvicina la coppia e per di più arriva un'inaspettata eredità di un parente americano sconosciuto.

Niente di nuovo sotto il sole di Napoli: Siamo ricchi e poveri è una fra le tante pellicole sentimentali/musicali che all'epoca rapidamente passavano in sala, quando il cinema aveva un pubblico assiduo e facilmente accontentabile. La trama è sempre bene o male la stessa: due giovani innamorati, di estrazione popolare, vedono la loro relazione andare in crisi quando la passione per il canto porta lui alla fama e alle belle donne che ne conseguono; poi una disgrazia rimette insieme i due, che si sposano e vivono felici e contenti; in pratica convivono nello stesso film tutti gli elementi del melodramma e della sceneggiata napoletana: da qui prenderà spunto il futuro musicarello, virato alla comicità e più smaccatamente improntato all'esecuzione canora fine a sè stessa. Che è comunque un elemento fondamentale anche di questa tipologia di lavori, che mira a intrattenere con una trama sentimentale prevedibile e una serie di interventi cantati non sempre in perfetta sintonia con la logica della narrazione. Siro Marcellini e Roberto Amoroso dirigono in team: entrambi sono all'esordio dietro la macchina da presa, il primo già con qualche ruolo da assistente (anche per Alessandrini e Genina), il secondo finora solamente impegnato come sceneggiatore; naturalmente la regia di un'operina simile non richiede grandi competenze. Amoroso firma anche il copione insieme a Nino Stresa, con la collaborazione di Luigi Curci e Domenico Rea; nel cast compaiono fra gli altri il popolare cantante Giacomo Rondinella, Helene Remy, Gaby André, Dante Maggio, Carlo Romano, Paola Borboni, Tina Pica e Giuseppe Porelli: tanto mestiere in scena, poca sostanza però. 2,5/10.

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