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Siamo donne

Regia di Alfredo Guarini, Gianni Franciolini, Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Luigi Zampa vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Siamo donne

di zombi
6 stelle

gran sfoggio di talenti e divismo per questo film ad episodi made in zavattini. con un prologo di a. guarini nel quale si doveva assistere alla creazione di future dive-divine, da trovare attraverso un concorso 4 ATTRICI-1 SPERANZA, ad uso e consumo del pubblico italiano e internazionale, passiamo a 4 episodi con protagonista di volta in volta una diva-divina che racconta allo spettatore un fatto occorsole. valli e miranda raccontano un fatto malinconico dovuto alla propria notorietà. a cosa le dive hanno dovuto rinunciare in nome della popolarità che le ha scaraventate nell'olimpo. se valli sembra la solita forzatura della stella che rivaluta la vita vera partecipando alla festa di fidanzamento della propria massaggiatrice una volta scappata dal solito ricevimento in cui il mondo del cinema si autoincensa in un festino cannibalico, dove a nessuno veramente interessa sapere niente da nessuno, l'episodio di miranda è a sua volta la forzatura della stella che ha sacrificato la maternità in nome della carriera. intendiamoci non male, però la brevità non ha giovato allo sviluppo narrativo dei segmenti, relegandoli a due storielle monche raccontate ad un rotocalco tipo famiglia cristiana. si respira un'aria leggermente surreale nell'episodio bergmanian-rossellinian! anche se poi alla lunga sembra un home video di lusso in cui la bergman racconta allo spettatore attraverso l'occhio del marito, i suoi patimenti per cercare di tenere lontano il pollo dell'ospite dalle proprie adorate rose. divertente il segmento della magnani, in cui per una semplice corsa in tassì da 4 lire, va a spendere poco meno di 40 lire per una diatriba nata con l'autista sul cane "da grembo" o meno. la diva popolana è come sempre caciarona e simpatica e come sempre in ritardo, ma alla fine riesce a giungere a teatro per il proprio pezzo(ai tempi della rivista). naturalmente assistere a quattro pezzi di storia del cinema(lo so, la definizione non è elegante)che confessano un loro segreto in un film poteva sembrare un fatto eclatante, anche se poi alla fine è solo curioso, anche a distanza di tanto tempo. il pezzo che personalmente preferisco è quello di valli. era di una bellezza talmente moderna e futurista da lasciare perplessi, tanto che in alcuni momenti volevo quasi farmi intendere di non trovarla così meravigliosa. la sua maliconica presenza in abito lungo bianco con stola in quell'appartamento popolare che s'affaccia sulla ferrovia è molto suggestivo. peccato sia rimasto un segmento.

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