Regia di Alfredo Guarini, Gianni Franciolini, Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Luigi Zampa vedi scheda film
Idea sempre origale di Zavattina, realizzazione che non sempre regge l'idea zavattiniana, colpa di registi meno accorti e più convenzionali.
Il discorso è quello di rappresentare con un prologo il fatto di costume dell'epoca, con concorso per volti nuovi, che oggi possiamo ben paragonare al Grande Fratello,e quindi far vedere i sogni e le speranze di giovani ingenue o meno, aspiranti attrici, seguito poi da quattro minimi ritratti di altrettanto attrici, prese in un momento di vita non divistica.
Visconti e Rossellini riesco a colpire il bersaglio, Zampa ci riesce in parte con la Miranda, mentre, Franciolini spreca una Valli in piena tenzione interpretativa.
L'immagine della Magnani in teatro rimarrà negli annali della storia dell'attrice e del cinema e quella della Bergman per un episodio che può rientrare nel neorealismo, ma con una ironia che lo contraddistingue non poco.
Singolarissima la presenza della Magnani e della Bergman ex e compagna di Rossellini, insegnamento plateale per certe nostre dive che non sono pronte ad un confronto diretto.
Un prologo e quattro storie private di attrici famose.
Si è concessa molto bene e con molta ironia sul suo carattere.
La nostaglia per la maternità a cui ha rinunciato, la fa apparire come la Casta Diva, anche se non si può negare il significato. La Miranda era un'ottima attrice, ma aveva bisogno di registi più incisivi e meno propensi al patetismo a cui lei un po' si lasciava andare.
Ironica e fa venire fuori delle doti, che al cinema, non sono state molto sfruttate
Riesce a blinciare la regia propensa al melodramma o quasi
Con Emma Danieli, che poi diventerà presentatrice, ed in seguito attrice, Tv, fa il ruolo di sé stessa nella selezione del prologo, fece qualche altro film nel periodo di due anni.
Un po' indirizzato suil patetismo, ma più che altro non va bene la parte decantatoria inziale.
ottimo episodio che colpisce in pieno con il personaggio Magnani, che entra anche nel gico autoironico
Dirige la compagna con molta ironia, e lei risponde perfettamente
diciamo che è l'episodio più scontato, avevva bisogno di tutt'altra regia
Produttore e regista del prologo, ha colpito, ma non coem avrebbe dovuto
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta