Regia di Cameron Crowe vedi scheda film
Uno dei temi principali del cinema di Cameron Crowe è il venire da un azzeramento della vita fin lì condotta dei suoi protagonisti: anche in "Sotto il cielo delle Hawaai", "Aloha" in originale, il personaggio principale Brian Grilcrest è un supervisore militare, che ha alle spalle un'esperienza traumatica in Iraq che ha rischiato di farlo morire, e si reca in una delle isole dell'arcipelago del Pacifico, in cui vive l'ex-fidanzata che si è fatta una famiglia, ma incontra anche una giovane ufficiale dell'aeronautica che non gli lesina sguardi interessati. Sullo sfondo, il marito dell'ex-fiamma, che parla in pratica a gesti, il miliardario bislacco che finanzia il programma spaziale che Grilcrest deve contribuire a promuovere impersonato da Bill Murray, un alto ufficiale ringhioso con il volto di Alec Baldwin, e la comunità locale che vorrebbe, una volta tanto, meno bugie dai militari. Pur avendo un cast assortito con nomi di peso, "Aloha" è stato il secondo tonfo consecutivo al box-office, cosa che solitamente affossa, o quasi, la carriera dei registi, e solo un grosso risultato per la prossima pellicola diretta, se ci sarà, risolleverà il cammino dell'ex-giornalista del "Rolling Stone" Crowe. Pur nell'ambito delle commedie sentimentali dal finale, se non scontato, piuttosto prevedibile, il film tutto sommato regge, grazie ad una buona colonna sonora e al tono della narrazione, mantenuto su un livello di una certa leggerezza. La cosa migliore forse è il dialogo a gesti abbozzati tra Cooper e Krasinsky; del cast, abbastanza funzionale, forse la migliore è Rachel McAdams, che interpreta il personaggio con il compito meno facile.
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