Trama
In un immaginario Canada, dove una nuova legge permette ai genitori di abbandonare alle cure del sistema ospedaliero i figli problematici, Die Despres, un'esuberante vedova, cerca di crescere il figlio Steve, un ragazzino affetto dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Mentre entrambi cercano di sbarcare il lunario vivendo sotto lo stesso tetto, la misteriosa vicina di casa Kyla offre loro il suo aiuto. Man mano che la confortante presenza di Kyla diviene sempre più intensa, emergono domande sulla sua vita passata e sul modo in cui il suo destino può essere collegato a quello di Steve e Die.
Approfondimento
MOMMY: UNA STORIA DI CORAGGIO E AMORE DI UNA MAMMA
Scritto e diretto da Xavier Dolan, Mommy racconta una storia di coraggio, amore e amicizia, che ha al centro una mamma single, rimasta vedova e gravata dal peso di crescere un figlio quindicenne affetto da sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Mentre i due tentano di sbarcare il lunario e cercano di mantenere in equilibrio il loro imprevedibile ménage, la nuova vicina di casa Kyla offre il suo aiuto, riassestando con la sua presenza ogni relazione e facendo loro riacquistare speranza.
A raccontare l'opera sono le parole dello stesso Dolan in occasione della partecipazione di Mommy in concorso al Festival di Cannes 2014: «Fin dal mio primo film, ho parlato molto di amore. Ho parlato dell'adolescenza, del sequestro e del transessualismo. Ho raccontato di James Pollock e degli anni Novanta, dell'alienazione e dell'omofobia. Ho descritto scuole, come si munge una mucca, la sindrome di Stendhal e quella di Stoccolma. Il linguaggio è stato a volte colorito e altre volento: questo perché quando si parla di me e del mio mondo c'è sempre l'inevitabile rischio di non essere puliti. Ho sempre deciso di attenermi a ciòche conoscevo o a quello che avevo vissuto - più o meno - sulla mia pelle.
C'è però un solo ed unico argomento su cui mi piace indagare sempre più, che mi ispira e che amo: mia madre. E quando dico mia madre, intendo la madre in generale e la figura che essa rappresenta. È su di lei che voglio tornare e soffermarmi: mi piace vederla vincere le battaglie, ho voglia di inventarmi problemi solo per darle il merito di risolverli, è attraverso lei che mi pongo domande, mi ispira sentirla gridare ad alta voce quando le si cela qualcosa. È da lei che voglio sentire la cosa giusta quando si sbaglia: non importa cosa, l'importante è che abbia l'ultima parola. Ai tempi di J'ai tué ma mére, sentivo che avrei voluto punire mia madre: con Mommy, cinque anni dopo, credo che lei stia cercando la sua vendetta».
Dopo aver girato un video musicale con una spect ratio 1:1, Xavier Dolan ha deciso di ricorrere la stessa soluzione visiva per girare gran parte di Mommy, ricorrendo a un formato che secondo il giovane regista canadese è in grado di trasmettere "emozione e sincerità".
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonista principale di Mommy è Diane "Die" Després, interpretata da Anne Dorval. Die è nata combattente e non si abbatte di fronte ad alcuna avversità: rimasta vedova da tre anni, ha dovuto ricominciare da capo la sua vita dopo che il figlio è stato chiuso in un centro di correzione. Nonostante lei si veda come una principessa adolescente, Die è profondamente matura quando si tratta dell'educazione del figlio e del futuro o di affrontare crisi e problematiche. Il suo temperamento, la sua andatura sensuale e il suo linguaggio volgare, la rendono comica ed arguta ma sotto le apparenze Die è una donna praticamente invincibile, e inarrestabile.
Portata in scena da Suzanne Clément, Kyla è rimasta come muta da un trauma subito ed è in pausa dal suo lavoro di insegnante di scuola superiore dopo essersi trasferita nella casa vicina a quella di Diane. Qualsiasi dialogo con il marito e la figlia sembra impossibile e le sue giornate trascorrono lunghe e silenziose fino a quando Diane e suo figlio Steve non fanno il loro ingresso nella sua esistenza. Grazie a loro, ritrova quella speranza in grado di riaccendere il suo temperamento freddo e di scuoterla.
Impersonato da Antoine Olivier Pilon, Steve ha un fascino unico nel suo genere. Dalla morte del padre non ha fatto altro che passare da centri specializzati per bambini affetti da ADHD fino a quando non è stato consegnato alla madre. Il suo eccessivo amore per lei e la sua decisione di essere l'uomo di casa lo rendono un antieroe, che farebbe qualsiasi cosa pur di vedere Die felice.
Note
Cover matura del primo film di Dolan, è un mélo pop sfacciato e impetuoso, urgente e naïf, che gode e si strugge nel kitsch ma non riduce l’uomo a macchietta, che cerca con foga gioiosa l’invenzione del cinema ma sa essere racconto sanamente popolare. E un film meravigliosamente queer: perché cerca l’equilibrio d’amore fuori dalle forme canoniche, dai dogmi sociali, dai legami biologici, dal formato coppia.
Trailer
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- Premio della giuria (ex aequo) al Festival di Cannes 2014
Commenti (3) vedi tutti
Un film indipendente come tanti, inspiegabilmente osannato dalla critica. Certo, c'è la spontaneità, la vitalità e la creatività di un giovane dietro la mdp, ma anche tutta l'ingenuità e l'arroganza.
commento di r.237Questo fu il primo film di Xavier Dolan presentato nelle sale italiane (a parte qualche locale e sporadica rassegna) dopo l'inatteso successo ottenuto a Cannes.
leggi la recensione completa di laulillaLa cosa consolante di film come questi è che non ne resta più nulla nella memoria, nemmeno la recriminazione per il tempo perso per vederi
commento di kahlzer