Regia di Jennifer Kent vedi scheda film
Lo definirei lo "Shining" dei poveri anzi degli straccioni, non sono un amante del genere ma un minimo di obbiettività penso di averla.. Parto subito con la prima nota dolente: questo film è scontatissimo, figlio di un'idea ormai straabusata che già a dato i suoi buoni frutti. La regista australiana Jennifer Kent raccoglie la sfida, forse ingolosita più dal successo commerciale, ma finisce inevitabilmente per raschiare il fondo del barile. Amelia Vanek (Essie Davis) è una vedova infermiera che vive insieme al figlio ad Adelaide. Il marito è morto in un incidente stradale nel tragitto che conduceva la moglie all'ospedale per portorire Samuel. Il mocciosetto (Noah Wieseman) cresce senza la figura paterna ed ha evidenti problemi comportamentali soprattutto con gli altri bambini. Un bel giorno l'odioso figlio mostra un libro sbucato dal nulla alla madre supplicandola di leggergliolo prima di andare a letto. È il libro di Babadook che evoca Il bubu nero cattivo che fa tanta paura.. Il film sembra studiato con l'unico scopo di spaventare (nemmeno poi tanto) è nulla più, perché veramente non c'è altro.. La trama è pressoché inesistente, non che poi ci si possa aspettare chissà cosa da certi film, ma difficilmente si poteva fare di peggio. Se non si riesce a dare neanche un "perchè" plausibile c'è poco da fare, la discesa negli inferi del patetico sarà inevitabile. E questa "cosa" è un esempio che spicca.. Il film finisce come inizia, non ha né capo né coda, alla fine sono rimasto con la metaforica nuvoletta da fumetto con all'interno un grosso esclamativo: mah!. Come sia possibile, che nonostante l'evidenza allarmante, il film abbia riscosso un discreto successo resta ormai un mistero. Una sensazione questa purtroppo ormai sempre più consolidata guardando lo stato di salute del cinema moderno.. Va beh dai, mi consolo con il fatto che, come già spiegato, non sono molto portato per il genere e quindi poco preparato sull'argomento..
2-1/10
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