Regia di Jennifer Kent vedi scheda film
Horror intelligente e innovativo, che tiene conto della lezione dell'interpretazione asiatica data al genere, ma non dimentica la tradizione fiabesca di certo cinema orrorifico di derivazione soprattutto anglosassone. La protagonista è infatti una Alice carrolliana che non ha risolto i propri turbamenti sessuali, soprattutto dopo che ha perduto il giovane marito che la stava accompagnando in auto alla clinica dove avrebbe partorito il primo (ed unico) figlio.
La regista è geniale nel descrivere il Male senza indicare da che parte risieda e senza chiarire chi ne sia portatore. Ed è intelligente la scelta di non pretendere che i personaggi siano veramente in grado di liberarsene una volta per tutte.
Resta il fatto che in alcuni momenti Babadook mette veramente i brividi (personalmente, non mi capitava di averne così tanti dai tempi in cui vidi Suspiria) e resta anche la speranza che a nessuno venga in mente di realizzare un seguito di questo piccolo gioiello.
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