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Si può fare... amigo

Regia di Maurizio Lucidi vedi scheda film

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La recensione su Si può fare... amigo

di giurista81
4 stelle

Occasione sprecata per Maurizio Lucidi che si trova a dirigere due mostri sacri del genere come Bud Spencer e Jack Palance e tira fuori una pellicola noiosa che si ricorda per ben poche cose. La prima è l'abitudine di Bud Spencer, solito ladro di cavalli questa volta solista, che calza un paio di occhiali da vista, non tanto perché cieco ma per riflettere (così dice), prima di fare a cazzotti. La seconda è la presenza di un Jack Palance più sopra le righe del solito che segue a distanza Bud perchè vuole ucciderlo, ma non prima di averlo fatto sposare con la sorella a cui il primo avrebbe tolto la verginità e dunque disonorata (in realtà Palance se la vuole togliere di mezzo perché è una scassa maroni). Lo vediamo infatti andare in giro con una carovana su cui tiene le ballerine di un corpo di ballo che gli danno da vivere, ma che non lo aggradano più di tanto, visto che quando cantano lui usa dei proiettili come tappaorecchie.

La terza cosa che si ricorda è il cavallo bianco vagabondo di Spencer che, a inizio film, è addirittura sdraiato a terra e non ne vuol sapere di riprendere la marcia. Bud lo dovrà persino spingere da terra quando dovrà affrontare delle salite. Quarto e ultimo aspetto che salta in mente è la stupida e ingenua sorella di Palance, la bionda Savel, che è convinta che Bud la ami, quando invece questo fa di tutto per sfuggirle (ma alla fine dovrà sposarla). Questo è quanto, perché il resto lo si scorda.

La sceneggiatura non è originale. Ruota attorno al tema dei bulli che vogliono acquistare la terra dei contadini, nella fattispecie un bimbo di circa otto anni che finisce sotto l'ala protettrice di Bud e poi anche di quella di Palance. La terra in questione, infatti, è ricca di petrolio come si scopre nel finale che pare omaggiare Giant col petrolio che spruzza in aria durante una mega rissa. E' Franco Giacobini, nei panni di uno scienziato pazzo che mangia la terra, ad accorgersene per primo e a tentarne l'acquisto, ma niente da fare.

Lucidi opta per un taglio tendente al comico, non c'è violenza anzi sembra quasi un film diretto ai bambini. Bellissima la colonna sonora agrodolce di Bacalov con la main theme Can Be Done cantanta da Rocky Roberts. Alla fine però, salvo qualcosa in qua e in là, si resta delusi. 

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