Regia di Maurizio Lucidi vedi scheda film
Uno dei primi lavori girati da Lucidi, che aveva già firmato qualche western di scarso impatto e che qui vira decisamente sulla commedia anche in virtù del protagonista a disposizione: Bud Spencer, reduce dai successi dei film di Colizzi (Dio perdona... io no, I quattro dell'Ave Maria, La collina degli stivali) e di Trinità, sempre in coppia con Terence Hill. Qui il gigante buono è però solo, anche se viene affiancato da un bambino - probabile manovra tattica in funzione della destinazione ad un pubblico di famiglie - andando curiosamente ad anticipare quanto Michele Lupo farà qualche anno dopo in Chissà perchè... capitano tutte a me e nel suo sequel Occhio alla penna. I cazzotti ci sono lo stesso, seppure limitati quantitativamente e poco più che 'decorativi', mentre nei film della coppia Spencer & Hill avevano un ruolo di primo piano; lo schema con cui si sviluppa la storia è bene o male quello che diventerà classico per il duo, ovverosia (sinteticamente) lo scontro con i prepotenti in difesa degli innocenti, verso il lieto fine. Sceneggiatura scritta da Rafael Azcona, da un soggetto di Ernesto Gastaldi; fotografia di Tonti e musiche di Bacalov. Nel cast anche Jack Palance e Francisco Rabal; esordisce in una particina la diciannovenne Dalila Di Lazzaro. In definitiva non un brutto film, semplicemente un film dalle pretese troppo limitate (a livello di forma come di sostanza), che pure ad ogni modo realizza. 5/10.
Coburn, grande grosso e buono, accudisce il piccolo Chip, unico erede della tenuta detta Casa del pozzo. Sul terreno ha però messo gli occhi un losco affarista, che manda in avanscoperta i suoi scagnozzi...
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