Regia di Guy Hamilton vedi scheda film
Uno degli adattamenti meno riusciti dai gialli di Agatha Christie che furono portati sullo schermo a partire dagli anni Settanta. Qui si tratta di un romanzo della serie di miss Marple, sceneggiato però in maniera frettolosa, con poca cura per l'intreccio e la caratterizzazione dei personaggi, con diverse sequenze che sembrano trascinarsi stancamente e risultano piuttosto noiose. Il regista Guy Hamilton, che diresse alcuni film della serie di 007 come "Goldfinger", non sembra interessato alla materia narrativa e trascura anche la direzione degli attori: nel cast si salvano forse solo Tony Curtis nel ruolo di un produttore cinematografico americano e Edward Fox come ispettore, ma la maggior parte degli altri è sottotono o va inutilmente sopra le righe, da una Liz Taylor ingessata a una Kim Novak irriconoscibile, e neppure Angela Lansbury nel ruolo della Marple rende un buon servizio alla pagina della Christie, che non sarà stata una grande scrittrice, ma sicuramente sapeva scrivere dei dialoghi molto più gustosi di quanto non si trovi in questo film. Nel complesso, una vera delusione.
voto 5/10
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Ciao Stefano,condivido la tua opinione.Questo adattamento di un giallo della Christie è veramente noioso e privo di suspense....Un caro saluto,Angelina
Ciao angelina, sono perfettamente d'accordo con te: di suspense ce n'è pochissima, gli omicidi sono inseriti in maniera macchinosa, gli attori sprecati. un veron peccato. un saluto e ancora grazie
Pur amando molto i film da Agatha Christie che da adolescente è stata una delle mie letture estive preferite, non ho mai visto questo film di cui ho sempre letto male. Peccato perché Angela Lansbury sembrava nata per il ruolo di Miss Marple.
@degoffro: la Lansbury è un'ottima attrice, ma qui colorisce in eccesso, mi sembrò migliore nella parte da caratterista che aveva in "Assassinio sul nilo"
Trovo anche io che come “giallo” il film sia stato sceneggiato malamente; ma trovo piacevolissimo lo scontro fra le due “vecchie” attrici che si affiancano (o quasi si sostituiscono) ai personaggi nel graffiarsi a vicenda sulla loro età (quasi coetanee e all’epoca quasi cinquantenni) e la loro discutibile bravura di attrici; il fatto che anche i personaggi siano attrici favorisce il gioco, comunque sostenuto bene, con una bella dose di autoironia. Mi è piaciuto anche il saluto che si scambiano il regista e la moglie, ognuno convinto che sia l’ultimo ma che l’altro non lo sappia, deciso lui ad ucciderla e lei ad uccidersi: l’equivoco di fondo, “da commedia”, alleggerisce la scena e consente una conclusione malinconicamente sorridente.
Dato che il film è programmato fra pochi giorni ti propongo queste considerazioni per rivederlo senza badare al “giallo”…
ti ringrazio per le tue osservazioni... se dovessi rivederlo ne terrò conto... anche se era un film che mi ero ripromesso di non guardare più... ciao
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