Regia di Valentina Carnelutti vedi scheda film
Inverosimile e spietato.
CONTIENE ANTICIPAZIONI - Mah, è fatto benino, ma non trovo affatto verosimili gli avvenimenti, e pure non sono d'accordo con l'assunto che mi sembra di vedervi.
A me pare evidente che i bambini (il grande almeno) capiscano subito che la mamma è morta. Però, appunto, non si comportano in modo consequenziale. Ci si aspetterebbe che piangano, che tentino di svegliarla, che cerchino aiuto. Però si limitano a constatare il fatto come qualcosa di indifferente e a farle una tomba improvvista ornata di fiori di geranio, quasi per gioco. Quando arriva Gabriele, che non è il padre dei bambini, si comporta anch'egli in modo molto strano. Ha un fare apatico, studia la situazione con indifferenza e arrendevolezza. Non ha senso come osserva il corpo della donna. E pure la nonna dei bambini e madre della morta reagisce in modo credibile. Non chiede neppure come sia successo e non vuole vederla, ma rimane impietrita a meditare.
Se vogliamo vedere il tutto come una metafora, allora è un tantino più accettabile, ma però mi vede contrario. Il film sarebbe un cinico affondo contro i bambini e la maternità. La mamma muore perché i bambini l'hanno sfinita e consumata, e tutti se lo aspettavano come imminente (compresi i pargoli). Muore senza essere malata, senza spasmi e senza incidenti, semplicemente cessa di vivere per consunzione.
Il finale è funereo e disperato.
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