Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
La potenza dell'arte dell'immagine che non riesce a parlare ma riesce a dire tutto,comunque.
Un horror atipico che ha fatto storia nel mondo del cinema,dove non manca il sangue certamente ma riesce ad essere un cult nel proprio genere senza ricorrere sempre al tipico splatter o il jumping scaring dei giorni d'oggi. "L'indipendenza che è la mia forza implica la solitudine che è la mia debolezza" diceva Pasolini,ed è proprio la solitudine che accompagna il protagonista-scrittore Jack Torrance(straordinario Jack Nicholson)ad affittare un intero albergo di montagna con la sua famiglia composta dalla moglie Wendy e il suo bambino Denny ad alloggiare nella pace più assoluta,una tranquillità montana troppo tranquilla,quasi da impazzire appunto. La frase recidiva dello scrittore,proverbio inglese,:"All work no play makes Jack a dully boy"("tutto lavoro e niente svago fanno di Jack un ragazzo annoiato")rende l'idea di cosa abita dentro la mente dello scrittore il quale entusiasta affitta l'abergo pensando di rimanerci per lunghi cinque mesi d'inverno tra il freddo,la neve e la più assoluta tranquillità. La pace resa inverosimile anche dai continui pensieri e dalle tormentate immagini del piccolo Denny,dai poteri paranormali,che ha un amico immaginario Tony che gli parla continuamente,e vede all'interno di quel Overlook Hotel,continuamente infestato dalle anime che vi ci hanno abitato,immagini forti che tormenteranno anche Wendy e Jack,persone che hanno perso la vita in maniera cruenta e feroce. Tutto ispirato da una storia del maestro Stephen King,accompagnato dalla regia di un altro maestro Stanley Kubrick,che dirige un altro maestro ancora della recitazione come Jack Nicholson. Come fare a non vederlo?
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