Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Il thriller horror più celebrato e copiato della storia del cinema, con un indimenticabile Jack Nicholson.
Lo sguardo folle di Jack Nicholson giganteggia sin dalla locandina per poi rivelarsi il maggiore punto di forza di un film thriller dalle tinte paranormali e orrorifiche che si nutre di stranianti immagini oniriche e porta avanti una progressiva costruzione di tensione per compensare la laconicità della sceneggiatura tratta dall’omonimo romanzo del maestro dell’horror Stephen King, tradito e riadattato in più parti.
La regia incisiva di Stanley Kubrick, supportata dalla pittorica fotografia del fido John Alcott, inventa una serie di scene diventate cult, emulate e parodiate da cinema e tv, così come anche la celebre trama che vede uno scrittore in crisi Jack Torrance (Nicholson in una delle sue interpretazioni più memorabili) trasferirsi insieme alla famiglia, composta dalla moglie amorevole e remissiva (Shelley Duvall, buona controparte) e da un figlioletto preda di allucinazioni e premonizioni (il piccolo Danny Lloyd, credibile), in un albergo isolato sulle montagne del Colorado nel periodo invernale, dove andranno a svolgere la funzione di custodi.
Molto suggestiva per l’appunto l’ambientazione che è una protagonista a sé, sia per quanto riguarda gli aspri scenari naturali innevati e ghiacciati, sia per il labirintico e sontuoso albergo, latore di misteri e muto testimone di orribili delitti che tornano a perseguitare i suoi inquilini.
Imprescindibile
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