Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Non penso che la storia del cinema possa annoverare molte pellicole con una carica adrenalinica di questo livello. Superfluo ricordarne la trama ormai universalmente conosciuta, si possono semmai sottolineare gli aspetti salienti, a partire dai protagonisti scelti con cura maniacale dal Maestro: un Jack Nicholson sublime che cattura e priorizza l'attenzione dal primo all'ultimo minuto, una Shelley Duvall che più azzeccata non poteva essere e, a seguire, tutti gli altri.
Ogni aspetto è curato, studiato e ottimizzato nei minimi particolari: il megaset dell'Overlook Hotel, il più grande mai costruito in Inghilterra, comprendeva anche il labirinto che non era invece presente al Timberline Lodge Hotel sui monti dell' Oregon dove furono girati alcuni esterni.
Le tecniche di ripresa sono il parto di una genialità corroborata dalle formidabili sequenze girate con la steadycam nientemeno che dal suo inventore Garrett Brown.
Le luci fredde e impersonali degli interni, e delle scene notturne con le quali viene girata la maggior parte del film, accentuano la sensazione di claustrofobico disagio ed esaltano la struttura labirintica dell'hotel che, con l'angosciante labirinto esterno, rimanda alla progressiva degenerazione del labirinto mentale di Jack.
Il Maestro era noto per la sua pignoleria e, a questo proposito, forse non è a tutti noto che durante le riprese fu proiettato diverse volte il film Eraserhead di David Linch per ottimizzare al massimo l'atmosfera di disagio in cui doveva immergersi l'intero cast.
Potrebbe sembrare eccessivo, al limite del maniacale, ma non c'erano altri modi per poterci coinvolgere totalmente nell'esperienza sensoriale della mitica, intrigante ed inquietante "luccicanza".
Per i contemporanei e per le generazioni future una pietra miliare come ogni altra opera del Maestro, per il sottoscritto qualcosina oltre. Chapeau!!!
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