Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Accettando la proposta di fare da guardiano di un albergo deserto durante il periodo di chiusura invernale, lo scrittore Jack Torrance (Jack Nicholson) si ritira con moglie (Shelley Duvall) e figlio (Danny Lloyd) sulle montagne del Colorado, all'Overlook Hotel. Chiuso in una dimensione claustrofobica, incapace di portare a termine il romanzo che vorrebbe scrivere nella quiete del luogo, Jack si trasformerà progressivamente in un sadico intento a sterminare la propria famiglia. Ma i poteri paranormali (lo shining, cioè la "luccicanza") e l'astuzia del bambino lo metteranno nel sacco e l'orco finirà assiderato all'interno del labirinto verde dell'hotel. Tratto dal romanzo omonimo di Stephen King sceneggiato da Kubrick con Diane Johnson, Shining fornisce l'ennesima prova della versatilità del regista anglo-americano. Come già era accaduto con 2001 odissea nello spazio, anche qui l'intervento di Kubrick dà dignità ad un genere considerato minore. Il merito è tutto nella perfezione dell'opera: interpretazioni perfette, dal ghigno di Nicholson al terrore negli occhi della Duvall; musiche scelte ad hoc nel repertorio dei compositori contemporanei, con enfasi sulle dissonanze e il rumorismo; movimenti di macchina innovativi (la steadycam manovrata da Garrett Brown venne usata per la prima volta in questo film), con interminabili percorsi nei corridoi dell'albergo; agghiaccianti scene dal paranormale, come quella dove si vede una stanza inondarsi di sangue, la corsa furiosa all'interno del labirinto di siepi, la trasformazione di una giovane in vecchia sardonica e nuda negli incubi del protagonista; la cura dei dettagli e la scelta delle scenografie. Per la versione italiana sono state impiegate le voci di Giancarlo Giannini (per Nicholson) e della futura regista Livia Giampalmo (per Shelley Duvall). Entrambi eccellenti.
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