Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Mi saro' "arrovellato il gulliver" tante volte per assegnare "La palma" del film piu' terrificante di sempre, "L'esorcista" o "Shining"?: il mio cuore vira sempre verso il primo,demoniaco e altamente realista che fa leva su ataviche paure o sentimenti contrastanti.Per questo fa piu' paura,il male di Friedkin è un qualcosa annidato in mezzo a noi."Shining" è invece metafora di pura follia intrinsecata di misterioso surrealismo.Un opera enorme in cui Kubrick infonde un aura di soffocamento,una regia magistrale nei pezzi di puro cinema,nella sua steadycam che insegue il triciclo del piccolo Danny nel corridoio."L'esorcista" di Friedkin era invece un opera controversa per quei tempi,scioccante e spiazzante,nella quale mai nessuno si era spinto oltre,un film in cui la regia segnalava gli incubi e il pathos della mente.Shining di Kubrick lavora invece sul magistero di fondamenti scenici imponenti come la montagna in cui è situato L'Overlock hotel,sinonimo d'incubo ad occhi aperti di cui il malefico scrittore Jack Torrance porta il ghigno malefico sul viso.Kubrick rasenta la perfezione nel regalare ai nostri spaventati occhi una pieces sulla follia che diviene col passare dei minuti terrore.All'inizio tutto è parvente di un normale in cui si muove una sottile e latente inquietudine,il misterioso hotel è un luogo indefinito,un cassetto di misteri passati,dove anime misteriose e dannate si muovono dapprima come demoni interiori in una mente malata,per poi passare nel piccolo Danny come visioni angoscianti e premonitrici.La tranquilla famigliola dello scrittore è presentata da Kubrick come l'estrema sintesi di vittima della follia di un padre,Wendy e Danny sono spettatori consapevoli di una metamorfosi asfittica che soffoca la loro vitalita'.La donna reagisce con sorpreso terrore,il bimbo sfoga la sua inquietudine in poteri paranormali,ovvero lo "Shining" del titolo.Tutto è avvolto nel gelo avvolgente la montagna dell'Hotel,nulla è lasciato a caso,ma è creato dalla genialita' del regista per spingerci nel fondo di una visione psicotica della mente,l'hotel è il deterrente di Jack per ritrovare un antico se stesso,fino ad allora sconosciuto,un lato oscuro incarnato maestosamente da Jack Nicholson,unico ad avere la vis della follia a priori,gia' dipinta nel viso.Shining a 30 anni di distanza rimane un icona ultracelebrata del magma pauroso del cinema,ci fa tremare e rabbrividire,ma resta li immutato e maestoso nel tempo,come la fotografia del misterioso finale.Jack è come se avesse respirato l'Hotel in un passato antico,forse un anima dannata e folle che ha sempre abitato Jack ed ora è pronta a colpire.Shining non è un opera scontata,ma vive nella perfetta arte maniacale del suo autore,in una perfetta miscela di psicosi e surreale,un magnetismo di angoscia che pervade ogni stanza e scalino dell'Hotel e ci fa entrare dentro,facendoci perdere in un labirinto di angoscia,terrore e gelo.La potenza registica regna maestosa in questo film,di certo un capolavoro conclamato e acclamato,in passaggi scenici studiati e ripetuti allo sfinimento ma centranti il bersaglio,quello d'innoridire chiunque si avvicini alla sua visione.Ma il fascino dell'orrorifico regna incontrastato nella regia di Kubrick e nella luce attoriale di Nicholson.Sara' quel che sara',è un film che ammiro e mi rapisce,ma "l'esorcista" di Friedkin non so perchè mi coinvolge e ammalia di piu'....mistero da "Shining"...chissa'....
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