Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
VOGLIO REALIZZARE IL FILM PIU' PAUROSO DELLA STORIA DEL CINEMA
Kubrick si approcciò alla lavorazione del suo film successivo a "Barry Lyndon"con questa idea per la testa e come matrice letteraria scelse il romanzo di uno scrittore emergente che diventerà celeberrimo ed apprezzato solo in seguito al feedback positivo ottenuto dall'adattamento cinematografico del libro intitolato "The Shining", il suo nome come ben si sa è Stephen King e per quanto ho sentito dire questo racconto horror è giudicato dagli esperti del genere mediocre.
La stessa cosa però non si può dire del film visto che Kubrick era entrato nella fase maniacale della sua carriera e trasse dal racconto di King una sceneggiatura molto elaborata e distaccata dal libro da cui fu ricavata se non per la storia che risulta ovviamente essere quasi identica a quella del romanzo, quanto meno per i contenuti che privilegiano il personaggio malefico di Jack Torrence a discapito dell'Ovelook Hotel che pur rimanendo un luogo di anime dannate non può essere considerato altro che il teatro dove Torrence può esibire la sua malvagità ed esercitarla su Danny il bambino luce simbolo di purezza, il figliol prodigo che può vedere oltre il comprensibile e comprende al di là di ciò che può vedere; per quel che ne so nel libro è ben chiaro che Jack è un ex alcolizzato che usava picchiare durante i suoi turns of mood la moglie e il figlio ma nel film questo particolare è appena accennato quando Wendy scopre Danny con qualche livido in viso e incolpa il marito dicendogli che lo ha fatto di nuovo e questo sta a significare che Kubrick vuol farci credere che Jack è un uomo retto in cui il male è germinato dalle influenze demoniache dell'albergo ma in realtà il male in lui c'è sempre stato, lui ha sempre vissuto in quello stato, come gli ripete Mr Grady lui è li da sempre immortalato in una foto di tanti anni prima che certifica come la sua anima dannata è stata assorbita dall'Overlook hotel: l'isolamento, il mistero nella camera 237, l'ascensore grondante sangue, le gemelle fatte a pezzi dal loro stesso padre, l'ospite mascherato da orso intento a succhiare a sangue il membro di un vizioso damerino e gli invitati della macabra festa nel salone dei ricevimenti sono tutti concordi nell'esclamare " Gran bella festa non le pare?" e Jack è il pezzo forte di tutto il baccanale, perchè uno scrittore fallito come lui altro non può fare che scrivere all'infinito che il mattino ha l'oro in bocca mentre in bocca il mattino ha l'urlo di terrore della povera Wendy.
Io credo che "Shining" sia un film perfetto che spinge i brividi lungo la schiena non solo per le scene agghiaccianti che lo compongono ma anche per come sono state riprese da un immenso Kubrick che sprizza genialità ad ogni inquadratura;
volendogli dare una interpretazione io credo che sia una metafora della crisi famigliare di fine millennio in cui la figura paterna è un mostro senza più principi, la madre una scopa vecchia senza un briciolo di sensualità e la prole una figura a se stante, un corpo celeste che trova la compagnia solo in se stesso creando un amico immaginario ma capace di conservare una sensibilità ancora superiore all'avvizzito mondo degli adulti dal quale riesce a salvarsi ricordando la favola di Pollicino e semplicemente tornando sui suoi passi.
Tanti sono gli aneddoti che riguardano la realizzazione di questo film ed è interessante scoprirli visionando con attenzione il bellissimo documentario dai toni spesso surreali realizzato da Vivian Kubrick e intitolato "Making the Shining" con il quale ci è data la possibilità di conoscere più a fonodo quello che Nicholson definì semplicemente "THE MAN", l'impareggiabile, inarrivabile genio indiscusso della settima arte Stanley Kubrick.
Jack Torrence è un aspirante scrittore che accetta di trasferirsi con la moglie e il figlioletto tra le montagne del Colorado e far da custode all'Overlook Hotel per i 5 mesi di chiusura invernale.
La sua psiche e la sua indole malvagia esploderanno fragorosamente contro i suoi cari, ma Danny è un bambino speciale, ha il dono della luccicanza e riuscirà con essa a combattere le forze del male che popolano lo spettrale
albergo dove suo padre si è scoperto essere quello che in realtà è sempre stato: un orco malvagio.
Mi esalta l'uso del vibra slap soprattutto nella zummata fulminea, velocissima sull'uomo travestito da orso che fa un servizietto al suo amichetto in abiti eleganti: questa scena da piccolo mi faceva una paura fottuta e trae spunto direttamente dal libro, dove durante la festa nel salone pieno di spettri Jack incontra questo tizio vestito in frac accompagnato dal suo amichetto omosessuale travestito da cane e dichiara che da li a breve si andranno a divertire in camera, Kubrick perverso come non mai ha escluso questa parte dal film ma ha inserito lo sviluppo del discorso posizionandolo nel momento in cui Wendy si aggira sconvolta nell'albergo infestato dalle presenze malefiche, sucitando le inquietudini dei suoi spettatori disorientati da questa sequenza che rimane la mia preferita del film.
Vorrei tanto vedere la versione lunga del film, in cui però non è stato rintegrato il finale in cui il direttore dell'albergo va a trovare Danny e Wendy in ospedale e lancia la palla gialla al bambino che gli era piovuta dal nulla nei corridoi dell'Overlook Hotel, come a dire anche io sono uno di quei fantasmi, giochiamo ancora Danny.
Come sempre sontuosa con l'utilizzo a palla de fogo della
steadycam manovrata dal gigantesco operatore Garret Brown
nelle scene in soggettiva del triciclo guidato da Danny lungo i
corridoi e in quelle altrettanto suggestive del labirinto con e
senza neve.
Fondamentale la fotografia di John Alcott: "A shining cinematography".
Jack è stellare in questa sua prova passta alla storia che tutti conoscono, ma molti non sanno che durante la lavorazione il vecchio Jack si è pippato l'inverosimile e Kubrick non voleva lasciarlo andare nonostante avesse finito le riprese da un pezzo, la sua compagna Angelica Houston lo venne a prendere per i capelli personalmente salvandolo da uno stato psicofisico disastroso molto simile a quello richiesto per la parte di Jack Torrence.
Kubrick regista senza scrupoli, il genio è anche quello: non avere pietà dei propri attori.
Massacrata da Kubrick durante le riprese quasi a volerla far disperare veramente, che non fosse un altro stratagemma di sir Stanley per ottenere ciò che voleva dalla sua attrice principale nel film?
Brava comunque Shelley Duvall.
Crothers era amico fraterno di Nicholson che lo sponsorizzò per avere la parte del cuoco che conosce i poteri di Danny.
La scena in cui si becca un accettata fu ripetuta da Kubrick così tante volte che il poveretto esclamò " Signor Kubrick io ho una certa età sono esausto, come cavolo vuole che muoia? Vuole che muoia veramente!".......mi sa che l'idea di Kubrick era quella.
Bravo anche Scatman, grandissimo caratterista.
Danny Lloyd fu selezionato fra una infinità di bambini e non gli fu mai spiegato chiaramente di che cosa il film parlasse durante la lavorazione per motivi ben intuibili.
Se osservate il suo abbigliamento noterete che indossa una maglietta e dei pantaloni diversi più o meno ad ogni svolta temporale, Kubrick impose questa idea per poter essere completamente libero di montare le sequenze del piccolo Danny come meglio avesse creduto.
Non so che strada abbia intrapreso nella vita, ma il suo apporto al film è notevole e pare che con Kubrick si instaurò uno splendido rapporto, forse per il fatto che avesse due figlie e per un periodo ebbe la possibilità di essere padre di un maschietto.
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