Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
E' un capolavoro di tensione, e naturalmente di paura, costruite sapientemente e in modo molto intelligente. Siamo lontani dall'horror di basso profilo, che abbonda in effettacci ed eccessi di sangue, e teme i dialoghi e i momenti di silenzio. Non stupisce, quindi, che allo scrittore di basso profilo Stephen King, autore del libro, il film non sia piaciuto. Kubrick sa costruire un'atmosfera molto sinistra, pur usando solo ambienti molto illuminati, ed è questa una delle carte forti del film. Il regista ci cala a poco a poco, assieme ai personaggi, nell'incubo che prende forma il quell'albergo, dove aleggia quasi da subito un lieve senso di minaccia, che poi cresce costantemente. La progressione della follia nel personaggio di Jack Nicholson è molto graduale, ed inizia per cenni quasi impercettibili, ma giungerà via via all'abisso. A questo proposito, ho notato un particolare. Dopo che lo scrittore ha fatto quel terribile incubo addormentato sulla sua scrivania ha un momento di lucidità e di buon senso, che interrompono una pazzia giunta già a un discreto livello. Sarebbe ancora in tempo per venirci fuori, secondo me, ma firma la sua condanna quando tace alla moglie su ciò che ha visto nella camera maledetta. Da quel momento la follia lo prende completamente.
Trovo molto ben fatte soprattutto le allucinazioni, in particolare l'incubo al bar dell'albergo (io da siffatto barista non ordinerei neanche un'acqua minerale). Del resto si sa che rappresentare bene i sogni al cinema è prerogativa solo dei grandi.
Non mi dilungo sulle riprese nei corridoi, sulla steady-cam e sui carrelli, sui cui è già stato detto tutto. Probabilmente uno dei migliori horror in assoluto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta