Regia di Herbert Ross vedi scheda film
Variazioni sul tema,con personaggi letterari celebri usati da altri autori,in avventure diverse dalle consuete,per farli incontrare con caratteri normalmente lontani dalla loro portata,porli in contesti e ambientazioni non canoniche,ne abbiamo lette e viste molte:l'operazione messa a punto da Nicholas Meyer e Herbert Ross alla regia mette insieme il fittizio Sherlock Holmes (spalleggiato in maniera cruciale dal fidatissimo Watson) e il realmente esistito Sigmund Freud,a risolvere un mistero,e possibilmente andare alle radici dei problemi dell'investigatore creato da Conan Doyle con cocaina e certi traumi del passato.Ben ambientato a inizio Novecento,"Soluzione sette per cento" (il riferimento è alla dipendenza del detective dalle droghe,tema sempre sullo sfondo nei romanzi e nei racconti) vede un Moriarty perseguitato dal furore investigativo di Holmes,nella spaurita rappresentazione di un Laurence Olivier che si vede poco,ma fornisce una buona interpretazione,Freud caratterizzato con garbo e piglio energico da Alan Arkin,un nevrotico Sherlock a cui Nicol Williamson presta luci non sempre gradevoli,e la robusta pacatezza di Robert Duvall nel raffigurare il braccio destro dell'eroe.Fluido e ben diretto da Ross,che non disdegna rifiniture brillanti,per ricordare che proviene dal genere brillante ed è sempre stato un buon conduttore d'attori,il film è un giallo di buona fattura,di non elevata suspence,che tende all'avventuroso,un divertissement ben concepito e valido intrattenimento non esente da riferimenti culturali mai d'accatto.
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