Regia di Herbert Ross vedi scheda film
Sherlock Holmes incontra Sigmund Freud ...
Visto che oramai Sherlock Holmes è soggetto ad una grave dipendenza dalla cocaina e non ragiona più , il fido Watson lo conduce con l' inganno a Vienna per farlo visitare dal dottor Freud ... Si tratta dell' ennesima avventura apocrifa del celebre investigatore londinese , stavolta nata dalla penna del noto sceneggiatore e regista Nicholas Meyer ed affidata alla direzione dell' esperto Herbert Ross , apprezzato autore di commedie . La pellicola si può dividere in due parti : nella prima , molto ragionata , il metodo deduttivo di Holmes si confronta con il metodo analitico di Freud e questo permette al genio di Baker Street di sconfiggere i suoi demoni interiori e di comprendere le cause del suo odio viscerale per il professor Moriarty . Nella seconda invece , il ritmo va in crescendo grazie all' evoluzione della trama " gialla " , sino allo scoppiettante finale sul treno , in cui i protagonisti paiono persino girare senza controfigura qualche scena pericolosa . Eleganza formale delle immagini ed impeccabili ricostruzioni d' epoca sono i punti di forza di questa pellicola , oltre naturalmente al grandioso cast .
Il sottovalutato Nicol Williamson è un buon Holmes , Robert Duvall è un credibile Watson , mentre Alan Arkin è un Freud magari un po' troppo intraprendente . Ma non è finita qui , perchè poi abbiamo addirittura Laurence Olivier nei panni dell' insignificante Moriarty e Vanessa Redgrave in quelli della fascinosa vittima . Peccato per il ritmo parecchio compassato della prima parte , cosa che fa sì che questo non si possa definire il miglior film sul detective inglese . Comunque vale ancora un 6,5 tendente al 7 .
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ecco un film che mi sono perso....ma devo recuperarlo ,il tuo commento e' preciso....se ti capita ho messo un western unico nel suo genere (se ti capita vedilo).....grazie Daniele.
Questa è un' avventura un po' particolare per Sherlock Holmes , quasi un divertissement letterario . Infatti la prima parte ha poca azione e tanti dialoghi mentre nella seconda Sherlock si scatena .... Grazie del passaggio , Ezio .
Condivido, il cambio di passo nella seconda parte è netto (la parte sul treno è un esempio di intrattenimento di alta caratura/cilindrata), segnando uno scarto all'interno di un film tra i più ampi che ricordi.
Indubbiamente è così . La prima parte è dedicata al pensiero e la seconda all' azione . Un film quasi mazziniano .... :) Grazie del passaggio .
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