Regia di Roy William Neill vedi scheda film
Film decisamente ingannevole che dello Sherlock Holmes letterario riporta ben pochi connotati. La somiglianza fisica del protagonista ed il mansueto Watson sono probabilmente gli unici elementi che possano ricondurre all'eroe di Conan Doyle ma il resto è uno sciatto giallo che mostra ben pochi colpi di scena. Holmes non deduce praticamente quasi nulla e non anticipa nessuna mossa ma si limita a seguire una pista che si disvela attraverso una serie di delitti che appare subito chiaro non abbiano nulla di soprannaturale. Lo scontro tra posizioni sovrannaturali e razionali è poco accentuato e tutt'altro che interessante e lo spettatore veleggia verso un ovvio finale senza sobbalzi sulla sedia. Un raccontino giallo da scrittore di serie B riportato sullo schermo, lo dimostra l'ingenuo finale [SPOILER!] in cui Holmes tende una trappola in cui solo un idiota poteva cascare e di fatto ci casca. Un intero film per mostrare una furbizia e premeditazione da antologia del crimine e nel finale, pesta una cacca enorme. Il proprietario dell'albergo ricompare dal nulla guarda caso e senza nemmeno piangere la figlia morta, quindi si allontana da solo a fare una passeggiata mentre Holmes annuncia a tutti, a mezzo Watson, la sua improvvisa partenza. Pessimo.
Tutto sommato si lascia guardare e gli attori sono bravi ma sarebbe davvero ingiusto dare una sufficienza ad un prodotto tanto mediocre.
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