Regia di Antonietta De Lillo vedi scheda film
Voce morbida e sigaretta perennemente tra le dita, Alda Merini parla a ruota libera della sua esistenza: il manicomio, la poesia, l’amore, il sesso, le figlie, e tanto altro ancora. Oltre ad essere una valida scrittrice, la Merini era dotata di un eloquio fluente e quasi ipnotico: si potrebbe ascoltarla per ore senza stancarsi mai. Non solo per quello che dice ma per come lo dice: da lei trasuda la saggezza di chi ha attraversato profonde distese di dolore, riuscendo infine a scamparla, a trarre insegnamento da ciò che è stato. In questo senso il documentario è la testimonianza da non perdere di una donna fragile e forte insieme, sicuramente fuori dal comune.
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