Regia di Avi Nesher vedi scheda film
Ci sarà anche scritto nei titoli di coda, ma "ispirato dall'omonimo romanzo di Henry Rider Haggard", il regista israeliano (anche sceneggiatore), se l'è proprio sognato. Ci vuole fantasia a trovare punti in comune tra il libro (del 1887) e questa pellicola e parecchia fantasia, Nesher l'ha avuta di sicuro ad inventarsi un "Conan" post-apocalittico, mischiato ad horror, gas soffocante, atmosfere distopico-medievali con musica rock a palla. Il risultato è un frullato di tutto questo... un caos, con buchi narrativi, profezie inspiegabili e personaggi solo abbozzati. È comunque un frullato non imbevibile, perché 105 minuti di film si vedono tutto d'un fiato e, a patto di spegnere i neuroni, ci si può pure divertire. La statuaria Sandahl Bergman (la dea She), in arrivo direttamente da "Conan il barbaro" (1982) di John Milius, è a capo di un manipolo di guerriere amazzoni scosciate che aiutano Dick (Harrison Muller) e Tom (David Goss), due perdaballe erranti, alla ricerca dei Norks, una banda di nazi-truzzi che ha rapito la sorella di quest'ultimo (Elena Wiedermann). Durante la ricerca, troveranno di tutto: dai licantropi, alle mummie, allo scienziato folle... ma nessuno batte Godan (Gregory Snegoff), il santone cattocomunista dagli occhi magnetici, alla testa di un esercito di frati assassini! Il punto più allucinante ma, al contempo, più riuscito dell'intera pellicola. Girato a Roma e zone limitrofe.
Musiche di Rick Wakeman (Richard Wakeman), il quale si avvale soprattutto della collaborazione di Phil Campbell [(Philip Campbell) all'epoca chitarrista dei Motörhead)] e Justin Hayward (cantante e chitarrista dei The Moody Blues). Canzoni rock, quindi, che hanno lo scopo di amplificare la baraonda già presente in immagini con un effetto straniante, tutto sommato, godibile: così, una Bergman in bikini che si aggira con fare guardingo, spada in mano, nella città dei Norks, con "War" dei Bastard a tutto volume, fa sicuramente un certo effetto.
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