Regia di Junichi Inoue vedi scheda film
TFF 2O13 - CONCORSO - TORINO 31
"Una donna e una guerra", sintetizza la traduzione del titolo dall'inglese. La vita drammatica di una ex prostituta bambina, poi barista e quindi convivente frigida di uno scrittore in crisi, si intreccia con altri orrori: quelli della guerra mondiale che sta portando il Giappone alla disfatta, alla fame e alla morte, e il tragico ritorno a casa di un soldato, rimasto mutilato ad un braccio e, inaridito dagli orrori visti e compiuti in campo di battaglia contro i cinesi, continua la sua guerra giustiziando giovani donne dopo averle violentate. La donna, l'unica della quale non conosciamo il nome, a differenza dei due uomini, è la vera protagonista della notevole pellicola, fulminante esordio registico di Junichi Inoue. Un film disperato dove il piacere sessuale è un appagamento alternativo o precedente alla morte, che rimane fino alla fine l'unica e definitiva soluzione a prima vista possibile. Lo scrittore in crisi trova nel sesso l'unica residua motivazione per non morire, e non si uccide perché è convinto che la guerra che li vede perdenti spazzera' via lui e ogni altro giapponese, prevedendo la nascita di una popolazione ibrida e multietnica che, almeno altrove, in un non lontano futuro, si rivelerà una ipotesi per nulla infondata. La donna ha smesso di provare piacere per resistere alle violenze subite in seguito ad una sottomissione logorante nel bordello a cui fu venduta ancora ragazzina, e la tecnica di contrarre la muscolatura dell'organo sessuale fu la tattica pensata a quei tempi per agevolare l'orgasmo degli uomini che la possedevano; una pratica che l'ha resa immune da ogni eccitazione e che pero' eccita molto lo scrittore. Viceversa il soldato mutilato scopre che la vita in famiglia non lo riguarda piu, che non gli appartiene più e vaga tra le miserie di una campagna desolata tra macerie ancora fumanti e cadaveri putrefatti, alla ricerca di povere disgraziate che possano assecondare, con la forza della costrizione, le sue perversioni letali. La vita e il destino, la giustizia o il fato riserveranno una soluzione coerente per ognuno degli sgradevoli personaggi della pellicola, anche se per la donna, forse più vittima delle circostanze degli altri due, la possibilità di un futuro, buono o mediocre quale poi sara', potrà affacciarsi e bussare alla sua porta.
Efficace ambientazione, fotografia livida e scenografie che da ogni angolo trapelano morte, distruzione e detriti di una civiltà che pare sepolta, "A woman and a war" è, almeno per il momento, il film più significativo, disturbante, potente del concorso.
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