Regia di Edoardo Mulargia vedi scheda film
A difendere un paesino messicano dalle angherie di un manipolo di sudisti sbandati c'è il ranger Shango, che si troverà di fronte un nemico terribile come il maggiore Droster.
Antonio De Teffè, in arte Anthony Steffen, ha recitato - ugualmente malissimo - in una miriade di sottoprodottini del cinema nostrano ed è particolarmente 'noto', quantomeno dagli amanti di certi 'scult', per le sue partecipazioni nel filone dello spaghetti western. Qui, oltre a rivestire il ruolo del protagonista, Steffen si cimenta anche come sceneggiatore, una delle rarissime occasioni in cui ciò accade; le colpe della scrittura povera e sciatta, priva di grandi idee, del film vanno in ogni modo equamente divise con il regista, l'altro autore del copione. Anche Mulargia è ricordato specialmente per una sequela di spaghetti western miserrimi e realizzati serialmente; questo Shango, la pistola infallibile è l'ennesimo della lunga serie e non sarà neppure l'ultimo, a dimostrare come in quegli anni la sala cinematografica era ben frequentata senza dare troppo peso alla qualità delle pellicole proiettate. Eduardo Fajardo, Maurice Poli, Attilio Dottesio e il giovane (ma già abbastanza esperto di set) Giusva Fioravanti - proprio lui, il futuro fascio-terrorista! - sono gli altri nomi principali sul cartellone; la fantasia del lavoro traspare comunque per intero già dal nome del protagonista, una scopiazzatura di Django. 2/10.
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