Regia di Josef von Sternberg vedi scheda film
E' un dramma (o un melodramma) che dà un vago senso di oppressione o soffocamento, dal momento che è girato quasi tutto in interni, e anche gli esterni sono affollati e in qualche modo ristretti. Dalle stazioni, al treno, a certi passaggi del percorso, ancora al covo dei ribelli ci sono sempre molte persone in spazi ridotti, spesso in attrito tra loro. Il campionario dei viaggiatori comprende diversi personaggi in vario modo meschini. La brutta esperienza del viaggio riuscirà a far rinsavire qualcuno di loro, mentre altri rimarranno ottusi ed egoisti come erano partiti. Altri, invece, faranno vedere che non sono così disprezzabili come sembrava, a cominciare dalla donna dai facili costumi interpretata da Marlene Dietrich. Ognuno dei personaggi, comunque, è ben definito, compreso il coprotagonista interpretato da Clive Brook. Uno che colpisce è la prostituta cinese: sazia di essere umiliata e usata dagli uomini, si scopre all'improvviso assassina. Il suo gesto impressiona di più proprio perché esteriormente appare debole e indifesa.
Al centro del film c'è la contrastata storia d'amore tra Shanghai Lily e l'ufficiale, che forse costituisce la maggior parte del fascino dell'opera. Sternberg fece più volte della Dietrich un personaggio simile a quello che doveva essere nella vita, e a ciò che era stata la sua storia d'amore con lei: donna bella, ammaliante, inafferrabile, capricciosa, estremamente femminile; indimenticabile e tipico il breve racconto di come tentò di suscitare la gelosia dell'amato, ed ottenne invece di essere abbandonata. Nel film si fa menzione anche di un uomo impazzito d'amore per lei, e poi suicidatosi. Quanto doveva aver spasimato il povero Sternberg per la diva tedesca.
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