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Shanghai Express

Regia di Josef von Sternberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Shanghai Express

di luisasalvi
8 stelle

Sul treno Pechino Shanghai viaggiano, in prima classe, alcune persone dall'apparenza opposta a ciò che sono realmente; in partenza l'esercito ha trattenuto il treno e fatto scendere tutti i passeggeri per arrestare il luogotenente del capo degli insorti; poco dopo l'eurasiatico Henry Chang, che risulta esserne il capo, fa fermare di nuovo il treno alla ricerca di un personaggio importante con cui scambiare il suo luogotenente; è lui che scopre e denuncia gli inganni degli altri: un mercante di carbone è in realtà trafficante d'oro, un altro è spacciatore d'oppio, un ufficiale francese è un disertore radiato dai ranghi che mette ancora la divisa per andare a trovare la sorella ignara del suo disonore; la celebre prostituta Shanghai Lily (Dietrich) e l'ufficiale medico Donald Harvey (Brook), apparentemente indifferenti l'uno all'altra, risultano essere innamoratissimi a vicenda, ma lei esige sempre piena fiducia da lui che resta diffidente e sospettoso. Donald è l'uomo adatto da proporre per lo scambio, perché deve andare ad operare il governatore di Shanghai; lo scambio è accetato, ma Chang chiede a Lily un incontro, che lei rifiuta perché ora non è più lei: Chang capisce che lei è innamorata del dottore, ma insiste e il dottore, che ha sentito, interviene e colpisce Chang; questi allora lo trattiene prigioniero e minaccia di accecarlo. Lily accetta di restare con Chang in cambio della salvezza del dottore che, non conoscendone il motivo, è di nuovo indignato contro di lei. Intanto una prostituta cinese umiliata da Chang lo uccide di nascosto e tutti possono partire in treno. Un rigido pastore protestante, che aveva disprezzato Lily, ora la difende e loda con Donald; questi non saprà mai che Lily si era offerta a Chang per amore di lui, ma le chiede ugualmente di ricominciare insieme e promette di aver fiducia in lei. Perché, come dice il pastore, l'amore come la religione esige fede. Teorizzazione estrema e paradossale dell'amore folle in cui le spiegazioni non sono dovute, anzi, vanno evitate perché l'amore non deve averne bisogno: il pastore, prima rigido, ora approva il fatto che Lily non dia spiegazioni all'amato.

Un tema evidente del film è la falsità delle apparenze, per lo meno nella borghesia, e forse come contraltare la necessità di credere, in amore come in religione, contro ogni evidenza. Il fascino miserioso di Lily, come in generale della Dietrich, è forse coerente a questo tema della analogia fra amore e religione: lei è una divinità miseriosa che affascina tutti, ma può dannare o salvare, secondo che la si accetti pienamente o no. I celebri giochi di luci sul suo volto sono sempre funzionali a questa misteriosa e mistica presentazione.

Tema perso dalla critica che riassume banalmente la vicenda con affermazioni del tipo "finché, compresa la verità, si riconcilia con lei" (A. Ben. in Di Giammatteo), o "la donna compie atti di eroismo per salvare l'inglese, che finalmente riconosce il suo amore" (film.tv.it), trasformando il finale in un tipico banale "lieto fine", o che esalta la "perfetta indifferenza" di lei o il suo irresistibile erotismo. La Dietrich riesce invece ad esprimere con continui mutamenti di espressione il rimpianto, il rimorso, l'amore, l'irritazione, l'arrendevolezza, l'innocenza e la capacità di sedurre… Molti sentono il bisogno di citare come memorabile una ovvia risposta data (con evidente tristezza) da Lily alla stupida domanda se ha conosciuto altri uomini: ce ne vuole più di uno per guadagnarsi il suo celebre soprannome.

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