Nicola Sansone (Tommaso Ragno), proprietario di un podere sottratto negli anni Settanta ai Bonavita, il giorno in cui è arrestato affida la sua terra a Cosimo Bonavita (Sergio Rubini). Divenendone fedele custode, Cosimo continua a coltivare quel terreno abusivamente anche quando è confiscato dallo Stato e assegnato a una cooperativa che non riesce ad avviare l'attività. Per questa ragione, in aiuto dei soci della cooperativa viene mandato Filippo (Stefano Accorsi), che da anni svolge un lavoro di ufficio nell'antimafia. Impreparato ad affrontare la questione "sul campo", Filippo si ritroverà ad affrontare ostacoli e paure che aumenteranno quando a Nicola verranno concessi gli arresti domiciliari.
Note
Prodotto didattico dall’intento nobile, La nostra terra si crogiola in una comicità folkloristica spesso ammuffita, mette in bocca al personaggio di Accorsi lunghe parentesi esplicative e imbastisce una sottotrama romantica di scarsissima utilità. Ma ha il pregio di far passare, soprattutto per un pubblico più giovane, concetti non banali sulla radicata ottusità della connivenza, sul modo in cui ragionare “come la mafia” sia tanto deleterio quanto facile, sulle ragioni di un male nazionale.
Commedia corale su tematiche impegnate, esattamente come lo era "Si può fare" dello stesso Manfredonia e scritto dallo stesso Fabio Bonifacci: questo è il filone su cui il regista può esprimersi in maniera più libera e personale, molto più che nelle regie su commissione per Antonio Albanese (il precedente "Tutto tutto niente niente" si era rivelato una… leggi tutto
Un bel film sull’espropriazione dei beni dei mafiosi. Ideale da far vedere negli istituti (ma non solo!!!), senza che ciò suoni come un demerito, neppur lontanamente
Pur ballando sull’esile filo di un registro semplice, più consono alla tv, Manfredonia azzecca comunque la trovata. La denuncia sociale e politica c’è tutta, e con questa rarità:… leggi tutto
Un bel film sull’espropriazione dei beni dei mafiosi. Ideale da far vedere negli istituti (ma non solo!!!), senza che ciò suoni come un demerito, neppur lontanamente
Pur ballando sull’esile filo di un registro semplice, più consono alla tv, Manfredonia azzecca comunque la trovata. La denuncia sociale e politica c’è tutta, e con questa rarità:…
Si può essere scherzosi e leggeri discutendo di mafia ed antimafia? A quanto pare sì. Manfredonia e lo sceneggiatore Bonifacci, rifacendosi al loro stesso Si può fare (film su una cooperativa di disturbati molto più riuscito di questo), costruiscono un film corale su una cooperativa che lavora un terreno sequestrato ad un boss locale, ma poi costui torna. Nella prima…
Puglia. Lo Stato confisca un terreno agricolo alla mafia; per fare funzionare la cooperativa che vi avrà sede, viene inviato sul posto Filippo. Questi non solo è un funzionario legato a codici e prassi burocratiche, del tutto ignaro della realtà concreta fattuale, ma è anche del nord, cosa che gli impedirà di rendersi conto di ciò che dovrà…
In Puglia le terre requisite a un mafioso (interpretato dall'immancabilmente pessimo Tommaso Ragno: ve lo ricordate ne L'uomo privato?) sono date in gestione a una cooperativa che vorrebbe coltivare uva, pomodori e melanzane con metodi biosostenibili. Dopo le frizioni iniziali tra il capzioso e ansiosissimo uomo "del Nord" piombato a mettere ordine (Accorsi) e il drappello composto da varia…
Dopo aver esplorato i personaggi comici di Antonio Albanese in QUALUNQUEMENTE (divertente) e TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE (decisamente non riuscito), Giulio Manfredonia ritorna dietro la macchina da presa per raccontarci un film che si ispira a diverse storie vere (come cita anche la scritta all'inizio del film) girando LA NOSTRA TERRA.
Il regista cerca di bissare la delicatezza e la…
“La terra dalle nostre parti si conquista anche così: appiccando il fuoco e bruciando tutto quello che appartiene a chi la deve abbandonare”. Detto fatto per Cosimo Bonavita, la cui famiglia di contadini e proprietari terrieri viene degradata al ruolo di mezzadri al soldo dei Sansone, un clan malavitoso il cui coetaneo ed allora bambino Nicola ne usurpa la…
Commedia corale su tematiche impegnate, esattamente come lo era "Si può fare" dello stesso Manfredonia e scritto dallo stesso Fabio Bonifacci: questo è il filone su cui il regista può esprimersi in maniera più libera e personale, molto più che nelle regie su commissione per Antonio Albanese (il precedente "Tutto tutto niente niente" si era rivelato una…
Parecchio cinema italiano caratterizza le uscite di questa settimana: quattro titoli sui nove in arrivo. Si parte, naturalmente, da Anime nere, che a Venezia ha convinto anche senza vincere, e si finisce con…
Accompagnato da didascalie in sovrimpressione e dalla funzione di didascalia vivente di Stefano Accorsi, il film di Manfredonia esegue con la legge 109 un’operazione molto simile a quella fatta dal precedente Si può fare (qui esplicitamente citato) con la legge Basaglia. Seguendo il protagonista, impiegato del nord dipendente da ansiolitici, nell’avventura di una…
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Commenti (2) vedi tutti
Sono stata spesso ospite di cooperative che lavorano sulle terre confiscate alle mafie. Film un po' schematico e didascalico ma che si lascia vedere.
commento di Artemisia1593Pellicola d'Attualità a ritmo assai lento e appassionante a livello 0 ! voto.0.
commento di chribio1