Regia di Seijun Suzuki vedi scheda film
Forse, alla fine, sono proprio le donne ad essere le vere ed autentiche messaggere dell'amore, vero e incorruttibile
Pellicola solo interessante. Un connubio di situazioni di lavoro operaio, prostituzione, gioco d'azzardo nonché di trame ad alto livello, che richiedono l'intervento dei soliti schiavi del terrore e magari anche della polizia. Forse uno dei primi film che si interessa di corruzione e clientelismo nelle opere pubbliche in un Giappone che non è certo l'Italia, peraltro. Quindi è davvero il sintomo di un cancro profondamente radicato a tutti i livelli ed in tutti i popoli. Mafia & CO contrapposte alla sempre micidiale Yacuza.
La storia non è di per se entusiasmante; è, anzi, piuttosto confusa ed anche le ambientazioni non sono particolarmente curate, spazi interni ed esterni spesso claustrofobici. Anche le inquadrature saltano in modo repentino da una all'altra.
I combattimenti egemonici sono all'ordine del giorno, ma deludono alquanto, alcuni sono palesemente finti e di pessima 'fattura'. Siamo ben lontani dai mitici combattimenti fra Samurai, ma anche qui, di onore, non vi è quasi traccia alcuna.
L'elemento femminile è quasi sempre relegato al piacere od a funzione ornamentale. Salvo poi trovare proprio nelle donne quel coraggio che manca persino ai combattenti più violenti e micidiali. E, forse, alla fine, sono proprio loro ad essere le vere ed autentiche messaggere dell'amore, vero e incorruttibile, in un mondo dove gli affari vengono prima della vita umana.
L'ultima questione è relativa alla lingua originale sottotitolata. Se da un lato la 'musicalità' ne giova, anche in termini di capacità espressiva, per contro è talvolta davvero difficile seguire le immagini e leggere.
Alcuni aspetti interessanti:
- Gli impermeabili di paglia mi hanno davvero colpito.
- L'umiliazione del capo squadra è forse uno dei momenti più belli e solenni di tutto il film.
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