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Soap opera

Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film

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La recensione su Soap opera

di supadany
5 stelle

Dopo due successi commerciali che cavalcavano con impercettibili variazioni la comicità più popolare – La peggior settimana della mia vita e Il peggior Natale della mia vitaAlessandro Genovesi prova a incorniciare un ritratto inusuale per il nostro panorama cinematografico odierno.

Cercando comunque di piacere e ampliando il ventaglio della proposta corre il rischio di scontentare, almeno in parte, un po’ tutti.

Mentre capodanno è alle porte, gli abitanti di un palazzo sono spettatori di un suicidio. Di lì a poco arriva sul posto il maresciallo Cavallo (Diego Abatantuono), che prova un'istantanea e reciproca attrazione con la procace Alice (Chiara Francini), mentre Francesco (Fabio De Luigi) s’invaghisce della nuova arrivata Francesca (Elisa Sednaoui) ma vorrebbe anche riprendere la relazione con Anna (Cristiana Capotondi) che però gli ha appena comunicato di aspettare un figlio da un altro uomo.

Completano il riquadro Paolo (Ricky Memphis), entrato nel panico in attesa di divenire padre, e una coppia di fratelli (Ale e Franz) uniti forzatamente sotto lo stesso tetto dall’invalidità di uno di loro. 

 

Elisa Sednaoui, Ricky Memphis, Fabio De Luigi, Chiara Francini

Soap opera (2014): Elisa Sednaoui, Ricky Memphis, Fabio De Luigi, Chiara Francini

 

Da un copione pensato per il teatro si passa al cinema: Soap opera non è la solita commedia, ma lascia comunque il sapore di incompiutezza.

La prima divergenza rispetto alle abitudini più spicce è legata all’effetto atmosfera; la neve perenne, i dettagli di scena tra contemporaneo e retrò e soprattutto le luci artificiali forniscono la sensazione di ritrovarsi calati in un tempo indefinito.

Una sensazione irreale che si mescola agli aspetti portanti: il versante comico - tra doppi sensi a volontà, stupidità istantanee e stralci stralunati - e una ricerca del pathos che, come da titolo, in qualche modo possa ricondurre alle soap opera con le loro continue introduzioni di novità.

È complicato mettere sotto lo stesso tetto queste caratteristiche atte a fornire stimoli differenti e l’alone di pasticcio mette la testa fuori dal guscio, anche con una certa decisione. In più, vengono evidenziati alcuni limiti del cinema italiano attuale: appena cambia qualcosa, alcuni volti noti sembrano fuori posto e forse è proprio questo il motivo che ha spinto il pubblico a evitarne la visione, decretandone un sonoro flop.

Va comunque detto che se il contenitore è diverso, non è detto lo sia completamente anche il contenuto; Ale e Franz ricalcano il loro collaudato, e un po’ stanco, repertorio, Fabio De Luigi sembra sempre destinato a finire nei guai (per inettitudine del personaggio), Cristiana Capotondi è ancora la brama principale del suo cuore (come lo era nei precedenti titoli di Genovesi) e Chiara Francini è svenevole, caratteristica collegata al ruolo nel ruolo; invece, Ricky Memphis sortisce effetti più sfumati (ma rimane sempre sfruttato solo in parte), mentre Elisa Sednaoui è una presenza felicemente estranea e Diego Abatantuono trova forse una delle parti più allegre e bizzarre degli ultimi (suoi) anni.      

Alla fine, le traiettorie proposte non portano molto lontano, le possibilità rimangono sfruttate più nel contorno che nel nucleo, per una pellicola che può sorprendere, anche con facilità, ma è assai più complicato riesca a convincere completamente.    

Ambizioso e striminzito. 

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