Regia di Spike Lee vedi scheda film
ma che gradita sorpresa. mike tyson uno stand-up comedian spietato, al vetriolo verso se stesso e verso chiunque anche per chi ha contato nella sua vita. ci si diverte anche quando si è presi di mira dal peso massimo che fa ancora parecchia paura nonostante si stia ravvedendo. ci si diverte a sentire la sua lunga china verso "the fame" che però lo porterà dal ghetto di brownsville alla galera nel massimo del suo valore economico e professionale. mettersi alla berlina di fronte ad un pubblico che paga pronto anche a dover mandare giù diversi sorrisi a volte molto tirati, quando l'occhio di spike lee inquadrava l'oggetto dello sberleffo o della presa in giro del campione. si potrei dire ex, dal momento che non combatte più, ma mike tyson è ancora il campione. il simbolo che è passato per le mani di un allenatore italiano emergendo nel mondo della boxe, sino al matrimonio con robin given, passando per le accuse e l'incarcerazione per stupro, scivolando tra le grinfie di don king, cadendo rovinosamente sulla morte della piccola figlia exodus(un passo molto toccante che tyson affronta con la grinta che doveva avere sul ring: "ancora oggi non riesco a capire come abbia fatto a...")e giungere al palco e al docufilm targato hbo, diretto da spike lee e scritto e prodotto insieme alla moglie kiki. vederlo raccontare i fatti muovendosi sul palco e utilizzando artifici da teatro per recitare accadimenti della sua vita che fanno anche sorridere, ma che lasciano un senso di amaro per ciò che documentano fanno apprezzare quello che poteva essere una semplice registrazione di uno spettacolo teatrale. che è in effetti quello, ma affrontato senza piangersi addosso e senza fare e farsi sconti. daltronde mike tyson vive nel mondo che poteva ammazzarlo per droga a diciannove anni e che invece ride di lui con lui dei suoi resoconti esagitati, che non si sa se più enfatizzati sul palco o nel momento in cui accadevano, come quando voleva copulare per l'ultima volta con la quasi ex(all'epoca)moglie e questa scende dall'auto con uno alle prime armi brad pitt e mike incazzatissimo non sapeva se picchiarlo o fotterselo o entrambe le cose insieme e confuse. tra un omaggio sentito alla madre, alla sorella e alla figlioletta e schizofreniche scene degne di pulp fiction( co-protagonista mitch green si arriva al momento dei saluti e dei titoli di testa. veramente una buona serata.
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