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Sfida nella città morta

Regia di John Sturges vedi scheda film

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FABIO1971

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La recensione su Sfida nella città morta

di FABIO1971
8 stelle

"Io le ho trattate poco le ragazze"
"Chissà mai perchè..."
"Perchè mio padre era un pastore protestante, ecco perchè... E perchè mi prendeva a cinghiate ogni volta che guardavo una donna, o se una donna guardava me"
"Vostro padre era un pastore?"
"Sì, una specie di pastore, ma era anche la persona più crudele che abbia mai incontrato, era contento quando maltrattava quelli più deboli di lui, e poi diceva che lo aveva fatto per insegnarti il timore di Dio"
"E dov'è, adesso?"
"Spero che sia proprio all'inferno, è stato il primo uomo che ho ucciso..."

[Henry Silva a Patricia Owens]

Jake Wade (Robert Taylor) era un fuorilegge: ora si è ricostruito una nuova vita come sceriffo nella cittadina di Cold Stream insieme alla sua amata Peggy (Patricia Owens). Ma il suo passato torna a tormentarlo: venuto a conoscenza che il suo vecchio compagno Clint Hollister (Richard Widmark) è detenuto nella vicina città di Morganville, in attesa di essere impiccato, Jake organizza la sua fuga. Fu proprio lui, infatti, quando Clint venne arrestato, ad abbandonare la banda, anzichè riunirsi con loro secondo i patti, ed a seppellire nel deserto il bottino della loro ultima, sanguinosa rapina: spera, perciò, col suo gesto di pareggiare il debito con Clint, che, invece, medita la vendetta. Il criminale, infatti, una volta libero, prende in ostaggio Peggy e costringe Jake a condurlo sul luogo dove ha sepolto i soldi: arrivati nell'affascinante città morta evocata dal titolo italiano del film vengono, però, assaliti dai Comanche... Western magnifico, spesso colpevolmente oscurato nella filmografia di John Sturges da titoli più celebri quando invece ne costituisce, per raffinatezza di scrittura e spettacolarità della messinscena, uno dei capolavori assoluti: tratto dallo sceneggiatore William Bowers dall'omonimo romanzo di Marvin H. Albert (una delle migliori incursioni nel western del prolifico giallista americano, creatore, tra l'altro, del detective Tony Rome che Frank Sinatra impersonerà sullo schermo), Sfida nella città morta è un'opera di esemplare essenzialità stilistica, squarciata da improvvise esplosioni di violenza che ne scuotono l'andamento apparentemente dimesso contrappuntando le evoluzioni delle vicende dei personaggi con l'incisività dell'analisi psicologica e i virtuosismi delle sequenze d'azione (memorabile l'epico e malinconico confronto finale tra Robert Taylor e Richard Widmark nel silenzio spettrale della ghost town), immerse nei suggestivi scenari naturali (esaltati magistralmente dalla splendida fotografia di Robert Surtees) della Death Valley californiana. Cast strepitoso, dai due travolgenti protagonisti principali alla nutrita schiera di comprimari (da Robert Middleton a Patricia Owens, Henry Silva e DeForest Kelley) e magnifica colonna sonora curata da Fred Steiner, che propone sin dall'incipit del film la solennità del suo leit motiv mentre le immagini accompagnano l'arrivo di Robert Taylor nella prigione dove è rinchiuso Richard Widmark.

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