Espandi menu
cerca
Sfida nell'Alta Sierra

Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Dany9007

Dany9007

Iscritto dal 15 giugno 2020 Vai al suo profilo
  • Seguaci 10
  • Post -
  • Recensioni 209
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sfida nell'Alta Sierra

di Dany9007
7 stelle

"so long partner" "I'll see you later" con queste frasi d'addio, in uno struggente finale si salutano i vecchi compagni di ventura.

Questo film, decisamente in anticipo sui tempi, si pone tra i primi a mettere in scena un west davvero crepuscolare: le prime auto che scandalizzano i vecchi cowboys, i cammelli nelle sagre, i fucili automatici ed i giovani che li trattano come rottami, almeno finchè non si rendono conto della loro abilità.

Steve Judd (Joel McCrea) è un attempato ex sceriffo di elevata integrità morale, qualcuno ancora si ricorda delle sue imprese, ma ormai sbarca il lunario con lavori saltuari, come quello che gli propone la banca: fare la scorta ad un carico d'oro da uno sperduto paese minerario sino alla cittadina; un tragitto consuetamente sottoposto alle mire dei predoni. Gil Westrum, suo vecchio amico ed aiutante ha abbandonato gli ideali: ora si esibisce persino nelle fiere di paese come abile pistolero. La missione che Steve sta per intraprendere attira l'interesse di Gil, che insieme al giovane ed irruento Heck, si propone come vice in questo viaggio. Le mire di Gil però sono ben diverse: in accordo con Heck vuole persuadere l'amico, ponendo l'accento su tutte le volte che hanno rischiato la vita per pochi soldi, affinchè questi si convinca a spartire il carico d'oro e quindi darsi alla fuga.

Durante una sosta presso una fattoria, il trio incontra la giovane Elsa, che vive con l'oppressivo e religiosissimo padre, ma che è anche fidanzata con un minatore al paese a cui i tre sono diretti. Si aggrega quindi, all'insaputa del padre, ai tre, affascinando il giovane Heck, che nel frattempo prova sempre più ammirazione per il comportamento e l'onesta di Steve. All'arrivo al villaggio le uniche sorprese sono negative: il carico d'oro, ipotizzato per un valore di 250.000 dollari si attesta poco sopra i 10.000, ed il fidanzato di Elsa è un debosciato che, durante la delirante (ed agghiacciante) festa per il matrimonio, fa emergere la sua natura brutale, volendo persino spartire Elsa coi fratelli.

L'intervento di Steve e degli altri sarà provvidenziale per salvarla e riportarla verso casa. Ma il percorso sarà insidiato dal tentativo del "marito" e dei suoi fratelli di portarla indietro, oltre che da Gil che sta per mettere in atto il suo piano... 

Il film ha una carica morale come in pochi casi si è visto. Con due attempati protagonisti del western di serie B, che qui interpretano proprio pistoleri di serie B: non hanno mai guadagnato nulla dalle loro vecchie imprese (emblematica l'inquadratura in cui l'impiegato di banca guarda con curiosità i polsini logori della camicia di Steve, o gli stivali ormai bucati che sempre Steve indossa), il loro mondo ormai finito e si fanno i conti con la solitudine (si parla di una vecchia fiamma di Steve, che ormai ha figli e nipoti).

Inoltre la sequenza ambientata al villaggio minerario è di una perfidia che sembra anticipare le violenze che faranno da contorno ai film di Peckinpah negli anni successivi: angosciosa, nella sua volgarità, la cerimonia celebrata in un bordello, con un giudice ubriaco al posto del sacerdote.

Infine è straordinariamente commovente il finale, dove la forza morale di Steve, ormai ha contagiato i suoi compagni di viaggio, soprattutto Gil, che quindi si unirà a lui in un ultimo duello.

Tutti questi meriti del film, non riescono però a nascondere una sceneggiatura probabilmente ritoccata ampiamente (ho letto di tagli significativi imposti dalla produzione al regista) che quindi risulta in buona parte squilibrata nell'evoluzione della vicenda. Ad esempio, dei bandidi che imperversano nel percorso che i tre devono intraprendere, rimane solamente il dialogo iniziale con il direttore di banca, ma mai i tre avvertono il minimo pericolo che venga dal trasportare l'oro. Ma a parte questo, rimane senz'altro un film di grande interesse e che sembra chiudere un'epoca.

Solenne la colonna sonora e bellissima la fotografia di Lucien Ballard.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati