Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
uno zio Sam non arrabbiato e non ancora violento, che opera una revisione quieta e nostalgica del Mito, delineando con malinconia rovente il crollo dei valori tradizionali (legalita',religiosita',moralita'...), soffermandosi con toni elegiaci sulle rimembranze dei due attempati protagonisti e constatando con amarezza l'impossibilita' dell'epica e del romanticismo, nonche' di un ritorno all'eta' dell'innocenza. Un western fatto di vecchi (anti)eroi che si scontrano con una gioventu' volgare e mediocre; 3 scene da mandare a memoria: l'inizio, con la folla in visibilio non per l'arrivo dell'eroe, ma per la becera corsa di cavalli; l'orgiastica celebrazione del matrimonio nel saloon in parallelo con la calma crepuscolare dei tre protagonisti, e il finale commovente, che anticipa "il mucchio"
qualche ingenuita', ma anche una chiarezza d'intenti esemplare
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