Regia di Manuela Tempesta vedi scheda film
In un paesino pugliese arriva Giuliana, figlia di un industriale la cui ditta è in chiusura, causa crisi. La ragazza, fuggita anni prima proprio per colpa del rapporto conflittuale con il padre, è nel frattempo diventata una spogliarellista e ostenta un'aria snob che stride all'ennesima potenza con le sue evidenti origini. E' ora, per Giuliana, di riconsiderare la sua vita.
Esordio registico di Manuela Tempesta, già sceneggiatrice di alcuni documentari biografici e anche qui impegnata a scrivere il copione, insieme a Michela Andreozzi e con la collaborazione di Massimiliano Bruno; Pane e burlesque parte con presupposti evidentemente ambiziosi, riuscendo a realizzare molto poco di ciò che promette. Il film vorrebbe infatti presentarsi come una commedia brillante non priva di spunti di critica sociale, ma non va granchè oltre i soliti stereotipi sulla crisi economica (ormai peraltro abbondantemente trattata nel cinema nostrano, da qualche anno a questa parte, e con esiti certo più ficcanti) e sulla chiusura mentale della provincia del sud, altro argomento francamente risaputo e già visto meglio inquadrato altrove. Di buono c'è senza dubbio il cast, che pesca fra 'seconde linee' del cinema di questi anni - o per lo meno non presenta nomi di eccellente richiamo - e trova buoni o buonissimi interpreti: Sabrina Impacciatore, Caterina Guzzanti, Laura Chiatti, Edoardo Leo, Marco Bonini, la già citata Andreozzi. Il finale a tarallucci e vino, cioè spensierato e lontano da implicazioni logiche troppo pesanti, dimostra tutta la leggerezza con cui l'opera è stata scritta. 3/10.
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