Regia di Manuela Tempesta vedi scheda film
D’accordo: è un filmetto da quattro soldi, povero di idee e pieno di clichés. D’accordo: il preteso interesse culturale gli è stato appiccicato solo per ottenere una contestabile sovvenzione pubblica. D’accordo: lo sforzo recitativo della maggior parte degli attori suscita tutt’al più commiserazione. Condivido praticamente tutte le critiche che ho letto fin qui. Eppure, non posso gettare l’intera pellicola alle ortiche perché, a parer mio, la mediocrità dell’operazione viene riscattata dall’esilarante prestazione di un’attrice talentuosa che meriterebbe ben altro cinema: Sabrina Impacciatore, qui nel ruolo più comico della sua carriera. Il film manca clamorosamente il bersaglio fin dai titoli di testa. Invece del lungo elenco di produttori, coproduttori e sponsors, seguito dalla lista degli interpreti per poi arrivare al titolo, si sarebbe dovuto scrivere: (prima inquadratura) “Sabrina Inpacciatore in”; (seconda inquadratura) “Pane & burlesque”; (terza inquadratura) l’elenco degli altri attori, come si faceva con i film di Totò, Alberto Sordi, Nino Manfredi, ecc. ecc. Il resto del cast non riveste alcuna importanza. Ho riso di gusto ad ogni scena in cui Sabrina Impacciatore è protagonista. I suoi numeri con il cagnolino Jean-Pierre, la sua parlata meridionale infarcita di parole ed espressioni francesi, le sue tirate sulla “filosofia” del burlesque, i suoi screzi con la popolazione locale sono impagabili, rapidi e pieni di estro comico. Ben poche attrici comiche di oggi raggiungono la sua virtuosistica spontaneità. Siamo ben lontani da un cinema degno di questo nome, ma non è certo colpa di Sabrina Impacciatore. Le tre stelle che assegno al film sono tutte per lei. In sua assenza, sarei arrivato sì e no a una.
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