Trama
In un paese dell'Italia del sud, la fabbrica di ceramiche Buontempi ha chiuso, con conseguenze che si riversano sull'intera collettività. Gli ex operai sono ridotti a giocare al fantacalcio mentre la piccola merceria di Vincenzo e di sua moglie Matilde non riesce più ad andare avanti. Un bel giorno, però, nel piccolo centro arrivano quattro artiste di burlesque, capeggiate da Giuliana. In arte Queen Rose, Giuliana è ritornata al paese natio dopo venti anni di assenza per mettere in vendita alcune proprietà di famiglia.
Note
Lo script gioca sempre sugli stessi stereotipi, con le pachidermiche tradizioni del popolo retrogrado del meridione a confronto con la modernità. Mentre la morale territoriale si consuma in un buco nero di idee, quella sociale vede Caterina Guzzanti nel ruolo della sindacalista zitella, in un sottotesto a base di picchetti e disoccupazione operaia del tutto avulso dal contesto e buono soltanto a recuperare il cartello di «Film ritenuto di interesse culturale» da inserire prima dei titoli di testa. La domanda è: quale mente può avere ritenuto "Pane e burlesque" un film di interesse culturale?
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