Regia di John Ford vedi scheda film
Non sono un cultore del western classico, ma ci sono titoli dai quali non si può e non si deve esulare. Uno di questi è "Sfida Infernale", il cui titolo originale rende giustizia al travagliato rapporto con la bella Clementine, ma non allo spessore eroico e mitico che il film sa dare fin dall'inizio. La storia si sa, è quella del grande scontro all'OK Corral, al recinto dei cavalli, dove si rappresenta per l'ennesima volta un teatro vecchio quanto l'uomo: appunto l'uomo contro l'uomo. Anche se non ha proprio a che vedere con il Mito biblico di Caino e Abele, il confronto-scontro tra uomini che sta scritto nel destino, e a cui ineluttabilimente si deve arrivare, è ben preparato e poi rappresentato nel film di Ford. Per tutto il corso della pellicola non ci sono chissà quante sparatorie e duelli, i momenti chiave arrivano solo sul finale infatti, ma abbiamo invece uno sviluppo tranquillo di preparazione alla tragedia, perchè il western eleva i suoi personaggi ad eroi tragici, in cui assaporiamo e godiamo di una atmosfera western vecchia maniera che ci lancia in un altro mondo senza troppi giri di parole.
Quando vediamo Fonda dondolarsi sulla sedia in attesa di qualcosa, e quando poi lo vediamo avanzare verso il Corrall maledetto (un vero e proprio santuario cinematografico e immaginifco verso cui prima o poi tutti ci vogliono passare), ci accoriamo di quanto è vasta e potente la resa espressiva più povera e semplice: uno stile preciso che traduce in immagini la potenza asciutta del mito western.
E poi signori, quel Fonda lì, con quella camminata, che sarà poi anche quella di Eastwood, con cui rappresenta il monolite, mitico come la sua vicenda, che avanza inesorabile verso il suo destino, è qualcosa che descriverlo a parole perde tutta la sua carica espressiva.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta