Regia di John Ford vedi scheda film
La storia dello sceriffo più famoso del West non mi era sconosciuta; dopo ripetute visioni dei seguenti film Wyatt Earp e Tombstone, usciti contemporaenamente al cinema circa trent'anni fa, con Kevin Costner nell' uno e Kurt Russell nell' altro nel ruolo di Wyatt Earp, il mio giudizio finale era stato polarizzante avendo detestato Costner e adorato Russell.
Tuttavia, è possibile che Henry Fonda, qui, in questo film diretto da John Ford, superi persino Kurt Russell. Un maggior spazio per l'ironia, il romanticismo e la sua timidezza con le donne mi hanno convinto molto di più. Aggiungo poi che il premio per la migliore interpretazione del film deve essere assolutamente condiviso tra Fonda e Victor Mature. Quest' ultimo ci fornisce una prestazione eccezionale nel ruolo di Doc Holiday: il suo rapporto complicato con Wyatt Earp e il suo conflitto interiore rappresentano elementi davvero importanti e riusciti, che vengono resi epici dal vocabolorio visivo utilizzato da Ford e dal meraviglioso bianco e nero ottenuto dal lavoro del direttore della fotografia Joseph McDonald.
Dopo aver ucciso i pericolosi Clayton, perso l'amico Doc Holiday nello sparatoria finale e lasciato una promessa alla donna amata, il momento finale del film vede Henry Fonda/Wyatt Earp cavalcare verso l' orizzonte occupato dalla Monument Valley, con in sottofondo la canzone che fornisce il titolo (in lingua originale) del film.
La sequenza ha la forza di imprimersi definitivamente nella memoria del sottoscritto e in quella (spero) dei futuri spettatori.
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