Regia di Maurizio Lucidi vedi scheda film
Nuova missione per Ercole: il nerboruto eroe deve salvare suo figlio Xanto dalle grinfie della perfida Gea, il cui perfido figlio Anteo nel frattempo semina il panico nel regno di Siracusa.
Modestissimo peplum peraltro decisamente fuori tempo massimo (il filone andava estinguendosi da ormai un paio di anni), La sfida dei giganti rappresenta quantomeno l'esordio registico di Maurizio Lucidi, proveniente dal montaggio e già assistente di Pier Paolo Pasolini per Il vangelo secondo Matteo (1964). Ma, al di là di questo dettaglio puramente nozionistico, c'è poco da ricordare in questa pellicola scritta, girata e interpretata un tanto al chilo, sulla falsariga di decine e decine di prodottini analoghi usciti in precedenza. L'Ercole del titolo è Reg Park, inglese abbastanza esperto del genere, già nelle vesti dello stesso eroe mitologico in un altro paio di lavori degli anni passati; al suo fianco Giovanni Cianfriglia (in futuro volto di mille produzioni di serie B noto con lo pseudonimo di Ken Wood) è il nome che maggiormente spicca, il che la dice lunga sul tenore dell'opera; Franco Ressel, Gia Sandri, Luigi Barbini, Adriana Ambesi sono fra gli altri attori centrali nel cast. Soggetto e sceneggiatura (dozzinali quanto basta) di Enzo Gicca; il regista si firma Maurice Bright (!) e si riserva, accreditato nei titoli di testa con il suo vero nome, il montaggio. La fattura dell'opera è nel complesso quella pasticciona e banalotta che ci si può attendere. Lucidi, seguendo l'onda naturale del momento, passerà dall'anno seguente a dirigere spaghetti western. 2/10.
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