Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
se la sfida tra giustizia e malavita è persa senza se e senza ma a discapito della prima, don vito polara lancia una sfida personale al boss della camorra salvatore ajello, che ha esteso i suoi tentacoli sui contadini delle campagne circostanti. andato a male un carico di bionde, don vito capisce presto che gli affari con i beni orto-frutticoli, rendono altrettanto bene. don vito nel quartiere è un dio e non si accontenta di colpetti piccoli, ma la sua smania di potere nulla potrà contro un quello consolidato di ajello. perdonato una volta e inglobato nell'onorata consocietà, don vito oppresso dai debiti contratti per accaparrarsi beni di lusso in un'italia che sta conoscendo il boom, cercherà di svincolarsi dal ruolo di gregario. a metà tra neorealismo nostrano e un veloce svolgimento noir americano, il film di rosi si fa seguire ma con un pò di disorientamento. nonostante gli scenari siano quelli ben conoscibili di un sud tutto italiano o comunque mediterraneo, a volte ci si ritrova catapultati in una faida tra gangster. mancano le strade bagnate di una new york piovosa, ma la femme fatale c'è. mancano i mitra e i macchinoni spigolosi e gli uomini del male parlano con uno smaccato accento partenopeo.
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