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Run All Night - Una notte per sopravvivere

Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film

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La recensione su Run All Night - Una notte per sopravvivere

di genoano
8 stelle

Colluttazioni, pallottole e redenzione dal tramonto all'alba, in un thriller teso, tragico e spettacolare con un cast formidabile. Memorabile. Voto 7 e mezzo-8.

L'alcool e i rimorsi sono l'unica compagnia di Jimmy, che ha trascorso una vita scellerata al sanguinario servizio di un clan criminale della Grande Mela, allontanandosi dagli affetti familiari. Un'imprevedibile serie di eventi gli offre l'opportunità di riscattarsi, e di rimediare in una notte agli errori di una vita; per coglierla dovrà intraprendere una lotta senza quartiere tra sordidi pub della mala, umili casette di periferia, squallidi "projects" e boschi spettrali, passando per strade violente e per la frenetica subway, attraverso continue rese dei conti. Sfruttando al meglio un cast di fuoriclasse e l'ispirata fotografia di Martin Ruhe, che getta uno sguardo insolito su una New York inedita e suggestiva, Collet-Serra dirige il miglior film del fortunato sodalizio con Neeson, un protagonista che sa essere credibile tanto quando indossa la gelida maschera dell'assassino di pietra quanto nel restituire l'espressione dolente di un uomo che sa di aver speso male la sua vita; eccellente anche la prova di Ed Harris, che cesella il suo boss straziato con intensità e misura; il piccolo ma significativo cammeo di Nick Nolte impreziosisce ulteriormente il film. La lotta per la sopravvivenza nella notte di New York, che mille luci non riescono a rendere meno cupa, ricorda "I guerrieri della notte" di Hill, ma lo sviluppo della trama e lo studio in nero sul lato oscuro di un pater familias richiamano piuttosto "A history of violence" di Cronenberg; tuttavia lo spunto a cui si ispira più profondamente il plot potrebbe provenire dal cinema degli Anni Settanta, dalle grandi trilogie de "Il padrino" di Coppola e "Guerre stellari" di Lucas, che traevano forza dal tratteggio drammatico di potenti figure paterne, terribili e sinistre, eppure capaci di entrare nel cuore dello spettatore, forse perchè, alla fine di tutto, mettevano al di sopra di ogni altra cosa l'amore, quell'amore commovente, puro e incondizionato che provano i genitori per i propri figli.

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