Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film
Può capitare, ed è capitato anche stavolta. Che io sbagli nel preventivare un giudizio che poi si rivela errato. Mai dunque fidarsi di opnioni viziate dal pregiudizio, per quanto, nel caso specifico, il pregiudizio ci stava tutto. Sono consapevole infatti del talento espresso in anni ormai lontani da un attore come Liam Neeson il quale però negli uiltimi tempi aveva imboccato una deriva artistica che poteva ragionevolmente far pensare ad una carriera inesorabilmente in declino. E mi riferisco ovviamente alla tristissima mini saga di "Io vi troverò" (o "Taken" che dir si voglia) caratterizzata da un retropensiero fascioleghista che a suo tempo mi diede il voltastomaco (vidi il primo dei due e ricordo che sboccai dal disgusto). Ma qui sta il punto. Neeson è uno di quei professionisti che "va dove lo pagano". E allora non è che Neeson sia diventato "fascista" (diciamo così) ma è piuttosto il produttore Luc Besson che va dove lo porta il suo portafogli ed evidentemente per la serie "Taken" il suddetto portafogli piegava a destra (e aveva ragione visti i risultati lusinghieri al box office). Fatto sta che però per molti ormai Neeson è il nuovo Charles Bronson. Insomma, per farla breve, io mi aspettavo l'ennesimo Liam cui avevano ammazzato una figlia o una moglie e lui si scatenava come un bestia, secondo una commedia ormai stra-abusata. Niente di tutto questo, perchè "Run all night" è un magnifico drammatico thriller dalle tinte nerissime, notturno fin nelle viscere, traboccante dolore, rimpianto e dolente malinconia, oltre -va da sè- ad una vagonata di action che salta addosso allo spettatore. Film pregevole, forse un tantino piegato a certi stilemi abusati del drammone action, ma tutto sommato molto ben realizzato. A partire dal costante sfondo (azzeccato come meglio non si poteva) di una New York buia e disseminata di trappole e minacce, spesso battuta dalla pioggia, poi il ricorso frequente ad immagini di treni in movimento, i binari spesso presenti, poi ancora questa descrizione di clan famigliari irlandesi che hanno fatto fortuna con equivoci "affari" nella grande metropoli americana. Insomma, tutti elementi che contribuiscono a sfornare un bel fascino d'insieme che non può non conquistare lo spettatore, e non solo quello da multisala ma anche quello cinefilo più esigente. Facce giuste (un meravigliosamente grande Vincent D'Onofrio e un Ed Harris da standing ovation), dialoghi adatti a questo genere di cinema, azione molto ben coreografata (sparatorie e inseguimenti in macchina). insomma si esce dalla sala decisamente soddisfatti. Abbiamo dunque questo vecchio killer ormai votato all'alcol, col cuore colmo di dolore per la consapevolezza di una vita sprecata ad uccidere, il cui solo lume di speranza è un figlio anche lui però pieno di problemi. Sua vecchia conoscenza ed ex socio in affari è un capo clan di origini irlandesi che ha anche lui un figlio (perso dietro a traffici che ne firmeranno l'esecuzione definitiva). La morte tragica di quest'ultimo innescherà un meccanismo di violenza che non avrà più fine. Il padre (Ed Harris) accecato dalla vendetta scatenerà un odio bestiale (e anche un killer professionista impersonato da quel simpaticone del rapper Common) contro Neeson. il tutto (come si suol dire, ma qui è proprio vero) "senza esclusione di colpi", in un thrillerone dal ritmo assai incalzante e soprattutto -come dicevo prima- sullo sfondo di una New York notturna e piovosa che funziona fottutamente bene. Molto buono il lavoro del regista Jaume Collet-Serra, che può contare su un parco attori davvero di prim'ordine. A partire da un Liam Neeson perfettamente in parte (una parte già vista più volte ma che comunque funziona). Un fantastico Ed Harris (anche lui funziona sempre, con quei suoi occhi e quelle sue guance incavate, attore sempre inappuntabile). E infine un Vincent D'Onofrio che emette sempre, sia fisicamente che psicologicamente, la solita infallibile autorevolezza. Buon film, sia come intrattenimento che come "sostanza".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta