Regia di Uwe Boll vedi scheda film
Noioso e malgirato con impostazione da videogioco "sparatutto in prima persona". Ennesimo inguardabile lavoro di un regista con all'attivo solo film (molti) brutti.
Giovane nullafacente, rimproverato dai genitori e appassionato di armi, decide di passare un momento di gloria: così invece di presenziare con un amico nel bosco per simulare una "guerriglia" si procura una tuta di Kevlar, armi e tante -tantissime- munizioni.
Siamo troppi al mondo, è il suo pensiero (e temo anche quello del regista, purtroppo, che viene da una Nazione con non certo un rimarchevole passato a metà del XX Secolo) e allora il novello "superuomo" si incammina -sparando a destra e manca- per le frenetiche strade americane, sostanto in uno schifoso fast food e alternando la carneficina facendo pure visita in una banca.
E così, con Rampage, Uwe Boll si candida, assieme al compatriota Ulli Lommel, per la corsa al titolo di miglior maldestro cineasta tedesco. Ovvero di peggior regista germanico all'attivo. Infatti produce (stendiamo un pietoso velo sui due -insopportabili- zombeschi italiani distribuiti in home video) e dirige film molto velocemente, e la qualità degli stessi (non solo tecnica ma pure per contenuti) rasenta (standone però molto al di sotto) il mediocre.
Come già agli esordi con House of the dead e nel seguito con Alone in the dark e Bloodrayne, anche qui a limitare -e rendere una sofferenza- la visione, contribuisce una impostazione visiva da FPS (acronimo per video giochi con taglio da "first person shooter" ovvero sparatutto in prima persona) in grado di annichilire lo spettatore impossibilitato a immedesimarsi a causa di una meccanica narrativa fredda, gelida e senza anima: in questo pure perfettamente in tema con il testo pessimista e tendente alla decadenza psicologica e morale dei protagonisti.
Scendendo più in dettaglio quello che sorprende di più è che nonostante Boll voglia colpire basso, presentando e facendo agire come una macchina distruttiva un personaggio moralmente impedito, quel che provoca Rampage è un gran mal di testa, evocato da nausea dovuta alle riprese sfocate, mosse, esagitate e quasi peggiori di un POV low budget.
Insomma, già c'era qualcuno che aveva detto (molto meglio) la sua in fatto di persone schizzate di testa: infatti Un giorno di ordinaria follia (pellicola ispiratrice di Rampage, di certo nota a Boll) racconta -con molto anticipo sui tempi- più o meno le stesse cose, ma con uno stile ed una professionalità decisamente diversa.
Certo: tra tanti film spazzatura cui Boll ha legato il suo nome sorprende che lo stesso regista abbia centrato il segno con un film riuscito e (questo sì disturbante): Seed è la classica eccezione che conferma la regola. Il miglior film del regista è, per paradosso, anche quello più dimenticato!
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