Regia di Zaza Urushadze vedi scheda film
Tangerines è il film della saggezza, dell’autorevolezza e dell’attaccamento a molteplici valori del protagonista i quali prevalgono sulla cosmica stupidità di qualsiasi guerra. Non importa in quale parte del mondo essa sia combattuta e per quali posticci ideali. Sui conflitti in generale mi sono già ripetutamente espresso e non scrivo altro. Quindi, la saggezza (che a mio parere è l’unica cosa positiva della vecchiaia); ed è proprio per merito di questa (e dell'esperienza personale che scopriremo nell'epilogo) che Ivo, il protagonista, riconduce dentro ai recinti della ragione i due ospiti. Lo fa con un lento, ostinato e intelligente lavoro (basti da solo il provocatorio ma efficace brindisi alla morte) finalizzato alla convivenza/riconoscimento forzato tra due anime ostili a prescindere in quanto ottusamente schierate e certamente non motivate da specchiati e autentici ideali. Per me l’elemento forte di tutto il film è proprio questo, ovvero la conoscenza e il dialogo che contribuiranno ad abbattere qualsiasi tipo di rivalità preconcetta. Alla fine si giungerà anche al rispetto (ovviamente senza la condivisione) di due fedi antitetiche. I mandarini, sornioni, osservano e "subiscono" la stupidità umana della guerra. Film da non perdere per altro realizzato con costi bassisimi e altissima resa.
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