Regia di Buster Keaton vedi scheda film
Uno dei Keaton più anarchici e surreali, "Le sette probabilità" gioca tutta la trama su un paradosso, quello di un giovane che per ereditare 7 milioni di dollari è costretto a sposarsi entro le 19 del suo compleanno, che è anche il giorno in cui apprende del lascito testamentario. La trovata è ingegnosa, su di essa Keaton riesce a costruire delle gag ancora molto divertenti, fra cui la più celebre è certamente quella dell'inseguimento dello sposo da parte di una folla impazzita di ragazze in abito da sposa che aspirano alla sua mano per incassare i soldi, che personalmente non trovo misogina come dice qualcuno, anche se forse è tirata un po' per le lunghe. Vi sono altre gag di buon livello quando si ironizza sull'assurdità del voler "comprare una moglie", anche se il film è privo di quel sottotesto teorico che faceva la grandezza di "Sherlock Jr". Le abituali acrobazie di Keaton si concentrano nella parte finale, con la discesa dalla montagna in mezzo a un nutrito gruppo di "Rolling Stones" che è girata con grande senso dello spettacolo e trucchi di sicuro effetto. Il Buster attore anche qui è Stone Face, con qualche significativa eccezione in alcune scene; la fidanzata stavolta è poco influente e la marea di aspiranti mogli rappresenta una visione allucinatoria e distruttiva da mettere certamente all'attivo del film, per quanto in un metraggio di 56 minuti finisca per accentrare forse troppo spazio.
Voto 8/10
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